Eataly: il gruppo fondato da Oscar Farinetti subisce l’impatto dell’emergenza Covid sulle attività di ristorazione, perdendo nell’ultimo anno il 29% del fatturato e trovandosi costretto a chiudere due punti di vendita in Italia.
Eataly non è solo ristorazione, ma ha anche – nei suoi punti vendita – tutta la parte di mercato e negozio food & beverage, che è rimasta per lo più aperta e non ha subito le restrizioni dei ristoranti, oltre alle vendite online. Circa la metà delle vendite di Eataly avviene tuttavia nei ristoranti, e la prolungata chiusura forzata degli stessi, causa Covid – nella gran parte dei Paesi del mondo – ha avuto evidentemente un impatto sui fatturati, che nel 2020 (dati pubblicati ad aprile 2021, e relativi all’anno 2020) sono scesi del 29%, fermandosi a 353,4 milioni di euro, contro i 501 milioni del 2019. L’ebitda è negativo di circa 14,6 milioni, e l’indebitamento finanziario netto è pari a 116 milioni.
Inoltre Eataly, che nel frattempo sta aprendo un nuovo punto vendita a Londra, ha dovuto però chiudere nei primi mesi del 2021 due punti vendita in Italia, quello di Bari (che era stato aperto nel 2013 e dava lavoro a 40 persone) e quello di Forlì (che aveva aperto nel 2015 e dava oggi lavoro a 30 persone), mentre per mantenere in vita Fico Eataly World – il grande parco tematico del cibo aperto a Bologna nel 2017 – i soci hanno immesso 5 milioni di euro nel capitale a gennaio 2021.
Il Gruppo Eataly, ad oggi, è di Eatinvest (società della famiglia Farinetti) per il 58,11%, mentre il 19,74% fa capo a TIP- Tamburi Investment Partners S.p.A., un altro 19,74% è di Carlo Alberto di Baffigo Filangieri e della moglie Elisa Miroglio, e il resto delle quote è diviso tra Coop Alleanza 3.0 Società cooperativa (1%), Giulio Napoli (0,99%) e Servizio Italia S.p.a. (0,3%). Presidente del Gruppo Eataly è – a partire dal marzo del 2021 – Alessandra Gritti (cofondatrice di Tip insieme al marito Giovanni Tamburi,), mentre l’amministratore delegato è Nicola Farinetti, figlio del fondatore Oscar.