Luppolo Made in Italy è una rete di imprese, con sede in Umbria (a Città di Castello), che sta costruendo una filiera del luppolo al 100% italiana. Una novità molto interessante per l’agricoltura italiana e per il settore della birra nel nostro Paese.
L’Umbria diventerà il grande distretto italiano e uno dei maggiori a livello europeo nella produzione del luppolo? Di certo la creazione di una gamma di luppoli autoctoni italiani (umbri), cioè luppoli a base genetica italiana, è una novità importante, ed è un progetto sul quale sta lavorando da tre anni la rete di imprese “Luppolo Made in Italy”, che comprende ad oggi tredici imprese (tra aziende agricole, agroalimentari e di innovazione tecnologica), e che è supportata da due importanti centri di ricerca scientifica: il CERB (Centro di Ricerca sulla Birra) e il CNR IBBR (Institute of Biosciences and Bioresources).
Quali sono le potenzialità e i possibili sbocchi commerciali per il luppolo Made in Italy dell’Umbria? In primo luogo, ovviamente, il settore della birra (industriale e artigianale), che in Italia è in forte crescita, ma anche il settore dei prodotti medicinali e cosmetici, la floricoltura e il vivaismo, i prodotti per l’alimentazione animale e l’allevamento.
I promotori del progetto Luppolo Made in Italy, a questo proposito, hanno spiegato: “le ragioni di questa sfida di innovazione nascono in primo luogo dalla significativa crescita del settore di produzione della Birra in Italia, settore trainato dal movimento entusiasmante dei birrifici artigianali, con risultati di eccellenza per quanto riguarda innovazione, qualità di prodotto e di processo, sostenibilità ambientale. Di tutte le materie prime che compongono il prodotto finito una sola è ad oggi di totale provenienza straniera: il Luppolo, con oltre 3500 tonnellate di prodotto trasformato che viene importato in massima parte dalla Germania. Le caratteristiche pedoclimatiche di produzione del Luppolo lo collocano tra il 35° e il 60° parallelo: l’Italia è quindi una terra di elezione per la produzione di Luppolo di qualità. Ma per ragioni storiche e di chiusura del mercato, fino ad oggi è assente una gamma di Luppoli che siano di origine italiana. Stiamo cercando di colmare questa lacuna“.