Pampepato di Terni: uno dei simboli della gastronomia umbra e un classico delle festività natalizie è stato riconosciuto dall’Unione Europea come prodotto IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Prosegue il consolidamento della leadership italiana per numero di prodotti agroalimentari di eccellenza riconosciuti e tutelati dalla Ue come marchi a denominazione d’origine (Dop, Igp, Stg – qui l’elenco completo, in continuo aggiornamento). Dopo i recenti riconoscimenti arrivati per le Mele del Trentino Igp e per la Colatura di Alici di Cetara Dop, il 23 ottobre 2020 è la volta di una nuova registrazione per un prodotto Made in Italy: il Pampepato di Terni (o Panpepato di Terni), che diventa ufficialmente un prodotto Igp, inserito come tale con la Gazzetta Ufficiale Ue L 353 del 23/10/2020.
Classico dolce umbro, tipico delle festività natalizie, il Pampepato di Terni è un prodotto da forno ottenuto dalla lavorazione di frutta secca, cioccolato, uva passa, canditi, cacao amaro, miele, caffè, farina e spezie (cannella, pepe, noce moscata). La zona di produzione stabilita nel Disciplinare è la seguente: l’intero territorio della Provincia di Terni e dei comuni di Massa Martana, Marsciano, Todi, Fratta Todina, Montecastello di Vibio e Deruta, della Provincia di Perugia. Il gruppo ‘Produttori Pampepato di Terni’ comprende oltre 40 imprese tra forni, pasticcerie e produttori di materie prime del territorio. La presidente del gruppo dei produttori Ivana Fernetti ha commentato in questi termini il prestigioso riconoscimento europeo della IGP: “questo riconoscimento premia lo sforzo di tanti soggetti del territorio e apre una nuova fase in cui sarà indispensabile un rinnovato impegno congiunto di produttori e enti pubblici e associativi per porre in essere azioni di promozione attraverso lo strumento dell’Igp. Il Pampepato viene riconosciuto a livello Ue come simbolo degno di tutela europea, un simbolo che incarna la tradizione del territorio ternano e la qualità della nostra produzione. Il Pampepato in questo modo diventa possibile catalizzatore di azioni di promozione territoriale e di turismo enogastronomico. Si tratta di una grande opportunità, che tutti insieme dovremo dimostrare di saper cogliere“.