Vendemmia 2020 in Italia: i primi dati diffusi dalla Coldiretti segnalano una produzione in calo, con una flessione del 5% rispetto alla vendemmia 2019.
Iniziata il 10 agosto, la nuova vendemmia 2020 in Italia – secondo le stime della Coldiretti – registrerà numeri più bassi rispetto allo scorso anno, con una produzione di vino Made in Italy che dovrebbe attestarsi intorno ai 45 milioni di ettolitri, in calo del 5% sul 2019, che già aveva registrato un calo rispetto al 2018. Per l’Italia, tradizionalmente il primo Paese produttore di vino nel mondo, sarà dunque quest’anno un testa a testa con la Francia, dato che oltralpe la produzione 2020 di vino è stimata tra i 44,7 e i 45,7 milioni di ettolitri (dati diffusi dal Servizio statistica e previsioni del ministero dell’Agricoltura francese). Al terzo posto, tra i Paesi produttori di vino, ci sarà come sempre la Spagna, con numeri che per la vendemmia 2020 sono stimati fra i 43 e i 44 milioni di ettolitri.
Per quanto riguarda le vendite di vino italiano, l’emergenza Covid e le gravi conseguenze che sta determinando sul mondo della ristorazione (in tutto il mondo) certamente porteranno a una inevitabile flessione, nonostante l’inizio dell’anno sia stato relativamente buono: secondo le stime della Coldiretti, nel 2020 – rispetto al 2019 – le vendite di vino Made in Italy nel mondo saranno in calo del 4%, dopo lo storico record nell’export messo a segno del 2019 (6,4 miliardi di esportazioni). Anche se l’Italia si conferma certamente leader dal punto di vista della qualità e della biodiversità: in Italia ci sono 567 varietà iscritte al registro viti contro le sole 278 dei francesi, e il 70% della produzione di vino legata alla vendemmia 2020 in Italia sarà destinata a vini tutelati dalla Ue come prodotti a denominazione d’origine (Docg, Doc e Igt), e soltanto il 30% a semplici vini da tavola. La qualità della produzione, nella vendemmia italiana 2020, dovrebbe essere peraltro buona o addirittura ottima, come ha spiegato la Coldiretti in un comunicato stampa: “nonostante un meteo pazzo con caldo africano alternato a bombe d’acqua e grandinate si prevede per l’Italia una annata di buona/ottima qualità“. Inoltre in alcune aree la situazione sarà in controtendenza anche dal punto di vista delle quantità prodotte: in Lombardia, in particolare, è previsto un +10% in quantità per la vendemmia 2020. Ma restano, in ogni caso, i dati complessivamente negativi per il nostro Paese, dal punto di vista delle quantità di vino prodotte e vendute.
E’ dunque fondamentale, in questo momento difficile, che il settore vinicolo venga adeguatamente sostenuto a livello politico e finanziario, come ha spiegato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini: “con la vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera oltre 11 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, oltre che impiegate in attività connesse e di servizio. E’ importante sostenere un settore che svolge un ruolo trainante e cruciale per il Made in Italy in Italia e all’estero“.