Controlli agroalimentari durante il Covid: nei primi quattro mesi del 2020 l’Ispettorato antifrode (Icqrf) del Mipaaf ha effettuato oltre 29mila ispezioni.
Anche nella fase più acuta dell’emergenza, durante il lockdown, non si sono fermati i controlli agroalimentari, per contrastare le frodi di settore in Italia, con un totale 29.169 ispezioni antifrode sulla filiera agroalimentare effettuate tra gennaio e aprile del 2020, di cui 3.285 ispezioni effettuate direttamente presso gli stabilimenti di produzione. Il 35% circa dei controlli si sono svolti nel Nord del Paese, e in particolare in Lombardia e Veneto. Il 66% dell’attività ispettiva ha riguardato i settori vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario, ma ci sono state importanti operazioni anche nei comparti delle carni, delle uova, della pasta e del riso, e si è prestata una particolare attenzione al canale e-commerce (in forte crescita nelle vendite durante l’emergenza Covid), con 558 interventi – su Alibaba, Amazon e eBay – per inserzioni irregolari di prodotti agroalimentari. Nell’ambito del settore vitivinicolo sono stati inoltrati 286 provvedimenti sanzionatori (pari ad oltre il 55% del totale delle sanzioni in ambito agroalimentare), nelle produzioni agroalimentari a denominazione registrata sono state emanate 125 ordinanze (il 24% circa del totale), e per l’etichettatura di prodotti food & beverage i provvedimenti sono stati 51 (il 10% del totale).
La ministra Teresa Bellanova ha commentato i dati in questi termini: “nei primi quattro mesi del 2020 l’agroalimentare italiano ha continuato a garantire sicurezza, trasparenza e qualità, dimostrando di essere uno dei settori maggiormente strategici durante la pandemia di Covid-19. Gli uomini e le donne dell’Icqrf hanno continuato a vigliare per il bene della collettività e di quanti lavorano con impegno e sacrificio, contro le pratiche sleali e gli atteggiamenti speculativi che danneggiano le filiere sane. Le aziende, gli agricoltori, i braccianti agricoli con enorme senso di responsabilità non si sono mai fermati, neanche quando tutto il Paese era immobile, assicurando a tutti cibo sano e di eccellenza, tra enormi sacrifici e difficoltà. Quando tutto era chiuso, come dimostrano i dati del nostro Report, il settore agroalimentare ha retto. Adesso è nostro dovere scommettere sulla ripartenza e rilanciare tutto il comparto, fatto di tanti uomini e donne che non si sono mai tirati indietro ma hanno continuato a lavorare per consentire all’Italia di mantenere intatte le sue abitudini alimentari“.
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