Coronavirus e settore vino: da due associazioni di settore è arrivata alla ministra Teresa Bellanova una proposta molto interessante per l’utilizzo delle bottiglie in giacenza nelle cantine.
L’idea, in questo momento la più significativa in ambito coronavirus e settore vino , è stata lanciata da Alleanza cooperative agroalimentari e da AssoDistil ed è molto semplice: sfruttare il vino in giacenza per produrre alcol igienizzante, da utilizzarsi nelle strutture sanitarie e da parte dei cittadini nel periodo di emergenza legato al Coronavirus. Le normative europee consentono questo tipo di distillazione, e l’operazione – nel complesso – consentirebbe di immettere rapidamente sul mercato circa 22 milioni di litri di alcol.
Il presidente di Assodistil, Antonio Emaldi, ha spiegato in questi termini la proposta: “si tratta di dare il via libera ad una distillazione in via temporanea per due mesi, aprile e maggio, di 2 milioni di ettolitri per una produzione di circa 22 milioni di litri di alcol. Come stabilito da regolamento i produttori di vino per questa operazione dovrebbero ottenere un contributo da parte dello Stato, nella logica di evitare conseguenti distorsioni nei mercati e contenere il prezzo di vendita degli igienizzanti ai consumatori finali“.
Secondo il presidente di Alleanza cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, “la volontà del sistema cooperativo è quella di dimostrare tutta la propria solidarietà al settore sanitario e più in generale all’intera collettività. La distillazione di solidarietà può rappresentare un’importante opportunità per i produttori e per il Paese“.
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