Dining bond: è questa la nuova idea vincente per aiutare i ristoranti nel pieno dell’emergenza Coronavirus?
L’idea dei dining bond è partita dagli Stati Uniti, ed è già stata adottata anche da alcuni ristoranti italiani. Il funzionamento è molto semplice: i ristoranti, che in questo momento – nel pieno dell’emergenza – sono chiusi per legge, danno la possibilità ai clienti di acquistare dei voucher (“dining bond”) che daranno il diritto, quando il ristorante potrà riaprire, di fare un pranzo o una cena, che viene quindi prenotata e acquistata anticipatamente, in genere ad un prezzo più basso di quello che si pagherebbe saldando il conto al momento della cena. L’agenzia di comunicazione Hall Pr, che ha lanciato e che coordina l’iniziativa per i ristoranti di New York, suggerisce uno sconto del 25%, vendendo dunque “dining bond” per una futura cena del valore di 100 dollari al prezzo di 75 dollari.
I clienti, in pratica, sono chiamati a scommettere sul futuro del ristorante, acquistando – esattamente come in ambito finanziario si fa con i bond e le obbligazioni – dei “dining bond” che andranno poi ad essere riscossi in maniera vantaggiosa quando il ristorante potrà riaprire. L’idea sembra buona, e potrebbe garantire un po’ di liquidità ai ristoranti, che al momento sono chiusi per legge e che – nella gran parte dei casi – non sono in grado di effettuare al momenti servizi di food delivery, rimanendo dunque privi di incassi. La scommessa fa leva, ovviamente, sulla voglia – da parte dei clienti affezionati – di esprimere vicinanza e affetto al proprio locale di riferimento, con la possibilità di avere un prezzo vantaggioso per una futura cena, anche se ci sono alcuni ristoranti che stanno proponendo la cosa addirittura senza sconti, puntando esclusivamente sulla generosità dei clienti.
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