Amatriciana: uno dei grandi piatti simbolo del Made in Italy in cucina viene ora riconosciuto e tutelato dall’Unione Europea come “Specialità tradizionale garantita” (Stg).
L’amatriciana è il primo piatto tradizionale di Amatrice, il comune in provincia di Rieti che è stato duramente colpito dal terremoto del 2016. L’amatriciana ha in realtà origini abruzzesi, dato che Amatrice fino al 1927 era nella provincia dell’Aquila, ma il paese è oggi in provincia di Rieti e il piatto viene dunque comunemente associato al Lazio, a Rieti e alla cucina romanesca. Con il Regolamento di Esecuzione (UE) 2020/395 del 6 marzo 2020 l’Amatriciana Tradizionale viene ufficialmente riconosciuta e tutelata dall’Unione Europea come prodotto Stg (Specialità tradizionale garantita), ed entra dunque nel novero dei prodotti a denominazione d’origine (Dop, Igp, Stg), che vengono salvaguardati in sede Ue contro falsi e imitazioni, e vengono tutelati a livello internazionale come prodotti food & beverage o preparazioni gastronomiche di alto pregio.
Riportiamo per i lettori di Universofood la ricetta dell’Amatriciana Tradizionale per quattro persone, così come codificata dal Comune di Amatrice (a questo link il testo del Disciplinare di Produzione, approvato in sede Ue, per chi vuole approfondire ulteriormente, con tutti i dettagli e tutte le possibili variazioni):
LA RICETTA [si noti: niente aglio, niente cipolla e niente pancetta!]
500 g di spaghetti, 125 g di guanciale di Amatrice, un cucchiaio di olio di oliva extravergine, un goccio di vino bianco secco, 6 o 7 pomodori San Marzano o 400 g di pomodori pelati, un pezzetto di peperoncino, 100 g di pecorino di Amatrice grattugiato, sale.
ESECUZIONE
Mettere in una padella, preferibilmente di ferro, l’olio, il peperoncino ed il guanciale tagliato a pezzetti (la proporzione di un quarto, rispetto alla pasta, é tradizionale e sacra per gli esperti e, o si mette il guanciale, vale a dire la parte della ganascia del maiale, o non sono spaghetti all’AMATRICIANA, solo con esso avranno una delicatezza e una dolcezza insuperabili).
Rosolare a fuoco vivo. Aggiungere il vino. Togliere dalla padella i pezzetti di guanciale, sgocciolare bene e tenerli da parte possibilmente in caldo (si evita il rischio di farli diventare troppo secchi e salati e resteranno più morbidi e saporiti).
Unire i pomodori tagliati a filetti e puliti dai semi (meglio prima sbollentarli, cosi si toglierà più facilmente la pelle e poi tagliarli). Aggiustare di sale, mescolare e dare qualche minuto di fuoco.
Togliere il peperoncino, rimettere dentro i pezzetti di guanciale, dare ancora una rigirata alla salsa.
Lessare intanto la pasta, bene al dente, in abbondante acqua salata. Scolarla bene e metterla in una terrina aggiungendo il pecorino grattugiato. Attendere qualche secondo e poi versare la salsa.
Rigirare e – per chi lo desiderasse – passare a parte altro pecorino.