European Plastic Pact: ha firmato anche Nestlé il grande patto europeo per ridurre i consumi di plastica e aumentare la capacità di raccolta e riciclo degli imballaggi.
Dopo la Direttiva Ue del 2019, che per ragioni ecologiche introduce limiti stringenti all’utilizzo della plastica monouso, sono nate diverse ulteriori iniziative green su questo fronte. Tra le iniziative più importanti c’è sicuramente l’European Plastic Pact, un vero e proprio patto proposto da Francia e Paesi Bassi e rivolto a nazioni, grandi aziende e organizzazioni multinazionali. Il progetto, che ha già avuto molte adesioni (compreso il governo italiano), ha lo scopo di favorire lo sviluppo di un’economia circolare della plastica, raggiungendo in Europa entro il 2025 i seguenti obiettivi: riduzione di almeno il 20% dei prodotti e degli imballaggi in plastica vergine (la plastica cosiddetta “vergine” è quella non riciclata e prodotta da combustibile fossile non rinnovabile); aumento di almeno il 25% della capacità di raccolta e riciclo degli imballaggi di plastica; aumento di almeno il 30% dell’uso di plastica riciclata negli imballaggi.
All’European Plastic Pact ha aderito ora anche Nestlé, la grande multinazionale leader del settore alimentare, dando un segnale importante a tutto il settore food & beverage europeo e mondiale. L’adesione da parte di Nestlé all’European Plastic Pact richiede naturalmente un investimento importante, perché al momento è ovviamente più economico produrre imballaggi di plastica vergine che usare plastica riciclata per i prodotti alimentari. Nestlé ha dunque annunciato un investimento di oltre 1,5 miliardi di franchi sul fronte della plastica riciclata per uso alimentare. Marco Settembri, CEO di Nestlé per l’Europa, il Medio Oriente e il Nord Africa, ha spiegato: “siamo lieti di aver firmato l’European Plastic Pact. Uno dei nostri obiettivi comuni è quello di creare un’economia circolare migliorando i programmi di raccolta, smistamento e riciclo in tutta Europa. In futuro vogliamo assicurarci che anche altri imballaggi, come i nostri involucri e i nostri sacchetti, possano essere riciclati in nuove confezioni per alimenti“.
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