Palma da dattero: il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco ha approvato all’unanimità il riconoscimento come Patrimonio Culturale dell’Umanità per la palma da dattero.
Abbiamo visto di recente qui su Universofood che è imminente il riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità Unesco per un vanto del food & beverage italiano, il caffè espresso. Nel frattempo il riconoscimento è stato attribuito alla palma da dattero ed è una notizia che – pur non riguardando direttamente l’Italia – è importante per il settore agroalimentare e per i tanti estimatori di un frutto – il dattero – che è molto apprezzato anche sul mercato italiano. I Paesi coltivatori della palma da dattero, e dunque interessati direttamente dal prestigioso traguardo raggiunto, sono: Bahrein, Egitto, Iraq, Giordania, Kuwait, Mauritania, Marocco, Oman, Palestina, Arabia Saudita, Sudan, Tunisia, Emirati Arabi Uniti e Yemen.
In un comunicato ufficiale l’Unesco ha spiegato in questi termini l’inserimento della palma da dattero tra i patrimoni dell’umanità: “la palma da dattero è stata legata per secoli alla popolazione regionale degli Stati candidati, servendo sia come base di numerosi mestieri, professioni e tradizioni sociali e culturali, costumi e pratiche associati, sia come fonte di nutrizione. La palma da dattero, le conoscenze, le abilità, le tradizioni e le relative pratiche hanno svolto un ruolo fondamentale nel rafforzare la connessione tra le persone e la terra nella regione araba, aiutandole ad affrontare le sfide del duro ambiente desertico. Questa relazione storica tra la palma da datteri e gli individui dell’area interessata ha prodotto un ricco patrimonio culturale di pratiche correlate tra le persone, le conoscenze e le capacità mantenute fino ai giorni nostri. La rilevanza culturale e la proliferazione dell’elemento nel corso dei secoli dimostrano quanto siano impegnate le comunità locali a sostenerlo, attraverso la partecipazione collettiva a molteplici attività legate alla palma da datteri e numerosi riti, tradizioni e costumi festivi“.
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