Pomodori: nel 2019 i pomodori trasformati in Italia hanno raggiunto i 5 milioni di tonnellate, per un totale di 3 miliardi di euro.
I dati pubblicati da Anicav (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali) nel novembre del 2019, dati relativi alle conserve e ai pomodori trasformati, fotografano la situazione di un comparto importante dell’industria agroalimentare italiana. Nella campagna 2019 sono stati messi a coltura 64mila ettari (+6% rispetto al 2018), e il risultato è un totale di circa 5 milioni di tonnellate di pomodori trasformati, per un fatturato di 3 miliardi. Oggi l’Italia è il Paese leader nella produzione di conserve e trasformati di pomodoro: il 13% dell’intera produzione mondiale proviene dall’Italia, e all’interno dell’Europa la metà circa della produzione è Made in Italy. Questo significa, per l’economia italiana, avere risultati di business importanti – oltre che ovviamente a livello agricolo (coltivazione) – anche in tutti gli altri passaggi della filiera, da quello prettamente industriale (trasformazione del pomodoro e packaging) fino ai servizi, sul piano della logistica e dei trasporti e dal punto di vista della commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio. Alla base di tutto, come spesso accade nel settore agroalimentare italiano, c’è l’export: nel 2019, dei 3 miliardi di euro di fatturato generati nel comparto del pomodoro trasformato ben 2 miliardi sono arrivati dalle esportazioni, con vendite oltreconfine sul mercato europeo per il 68%, in Asia per il 10%, in America per il 9%, in Africa per il 9% e in Oceania per il 4%.
Il 2019, peraltro, è un anno particolarmente positivo per il settore, non solo in Italia. Nel 2019, infatti, la produzione mondiale di pomodori è aumentata del 7% (raggiungendo quota 37 milioni di tonnellate di trasformato), con una crescita del 9% nell’intera Europa e un +15% in Spagna.
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