Salumi italiani: i dati 2019 pubblicati da Assica segnalano una crescita della produzione, un lieve calo delle vendite sul mercato interno e un lieve aumento sul fronte dell’export.
Qui su Universofood abbiamo analizzato di recente i dati 2019 relativi all’andamento economico di diversi salumi italiani di grande pregio, come il Prosciutto di San Daniele Dop, il Salame Felino Igp, il Prosciutto di Modena Dop e la Finocchiona Igp. Ma come sta andando il settore italiano dei salumi nel suo complesso? Assica (Associazione industriali delle carni e dei salumi), che è la più importante associazione italiana di settore, a giugno 2019 ha pubblicato i dati relativi alla produzione e vendita di salumi italiani nell’anno 2018. La produzione risulta in crescita sia in quantità che a valore: nel 2018 in Italia sono stati prodotti 1,184 milioni di tonnellate di salumi, contro la cifra di 1,177 milioni di tonnellate del 2017 (+0,6%), e il valore della produzione ha raggiunto una cifra superiore agli 8 miliardi (precisamente: 8.081,9 milioni di euro, con un +1,3% rispetto al 2017).
I consumi interni hanno registrato una lieve flessione: le vendite sul mercato italiano nel 2018 si sono fermate a un totale di 1,049 milioni di tonnellate, con un calo dello 0,9% rispetto al 2017. I salumi preferiti dagli italiani sono il prosciutto cotto (che copre il 26,4% del totale delle vendite di salumi in Italia), il prosciutto crudo (21,8%), la mortadella (19%), i wurstel (19%), i salami (7,9%) e la bresaola (1,4%). Sul fronte dell’export i numeri sono positivi, ma con percentuali di crescita molto contenute: nel 2018 sono state esportate 181.997 tonnellate di salumi italiani (+1% rispetto al 2017), per un valore complessivo di 1,5 miliardi di euro (+0,3%). Scendono invece le importazioni di salumi, che nel 2018 sono scese a 51.295 tonnellate (-8,2% rispetto al 2017) e a un valore di 202,7 milioni di euro (-6,7%).
Il presidente di Assica Nicola Levoni ha commentato in questi termini i dati: “il 2018 ha segnato un incremento dei livelli produttivi del settore, caratterizzato tuttavia da consumi stagnanti e da un rallentamento della crescita delle esportazioni. Per una ripresa dei consumi interni, in flessione ormai da anni, occorre ridare slancio all’economia nazionale, mentre sul fronte dell’export il 2018 è stato un anno ancora positivo. Sicuramente abbiamo registrato una crescita più contenuta rispetto al passato, ma dobbiamo considerare che dal 2014 ad oggi le nostre esportazioni di salumi sono aumentate del 21,9% in quantità e del 21,4% in valore. Nel 2018, inoltre, abbiamo assistito ad un generale rallentamento dell’export Made in Italy, anche a causa delle difficoltà di alcuni partner commerciali fondamentali nella UE“.
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