Glifosato: secondo l’Epa (l’Agenzia per l’Ambiente degli Stati Uniti) il controverso diserbante non sarebbe cancerogeno e non comporterebbe pericoli per la salute umana.
Del glifosato abbiamo già parlato qui su Universofood, quando nel dicembre del 2017 l’Unione Europea ha deciso – nonostante i dubbi e le proteste delle associazioni ambientaliste e delle associazioni per la difesa dei consumatori – di rinnovare fino al 2022 (anno nel quale è previsto un nuovo voto del Parlamento Ue sull’argomento) l’uso del glifosato in Europa. Introdotto sul mercato nel 1974, il glifosato è un erbicida, cioè un diserbante non selettivo che elimina tutte le erbe infestanti. Il glifosato è oggi l’erbicida più venduto nel mondo, ed è usato sia in agricoltura sia in ambito urbano o nei giardini, oltre che per pulire dalle erbacce ferrovie e strade.
Negli ultimi anni c’è stato un serrato dibattito sulla questione della pericolosità per la salute umana del glifosato, e in particolare sulla sua sospetta cancerogenicità, con pronunciamenti contraddittori da parte di diversi enti scientifici, politici e giudiziari. Nel 2015 l’IARC (l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) inserisce il glifosato nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene” (categoria 2A); sempre nel 2015 l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) dichiara che “è improbabile che il glifosato costituisca un pericolo di cancerogenicità per l’uomo”; nel 2016 un’analisi congiunta dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e della Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per il cibo e l’agricoltura) dichiara che “è improbabile che il glifosato comporti un rischio di cancro per l’uomo come conseguenza dell’esposizione attraverso l’alimentazione”, ma che il rischio può esserci in caso di esposizione diretta alla sostanza (in ambito agricolo); nel frattempo sulla Bayer-Monsanto, la multinazionale leader mondiale nella vendita di glifosato, pesano 13mila cause pendenti relative a presunti effetti dannosi del glifosato su persone decedute o malate, e nel 2018 Dewayne Johnson, un contadino californiano affetto da un linfoma non-Hodgkins, ha vinto la causa contro la Bayer-Monsanto ottenendo 289 milioni di dollari di risarcimento.
Ora, a maggio 2019, arriva un pronunciamento dell’Epa (l’Agenzia per l’Ambiente degli Stati Uniti), che in una nota dichiara: “Epa continua a sostenere che non ci sono rischi per la salute se il glifosato viene utilizzato secondo le regole. E che la sostanza non è cancerogena“.