Export vinicolo italiano nel Regno Unito: per il futuro ci sono incertezze legate al rischio Brexit, ma al momento i numeri sono molto positivi.
I dati pubblicati da Ismea ad aprile 2019 (e relativi all’anno 2018) confermano l’Italia come il Paese leader nell’export vinicolo sul mercato britannico. Nel 2018 i vini italiani nel Regno Unito hanno raggiunto un fatturato di 827 milioni di euro, una cifra che è pari al 13% del totale delle esportazioni di vino Made in Italy nel mondo. La Gran Bretagna è dunque un mercato strategico per i vini italiani, e la crescita negli anni è stata notevole: gli 827 milioni esportati nel 2018 significano un +79% rispetto a dieci anni fa (2009) e un +1,7% rispetto al 2017.
All’interno del settore dei vini il comparto degli spumanti è particolarmente apprezzato nel Regno Unito: tra le bollicine lo spumante e il prosecco Made in Italy rappresentano nel Regno Unito la prima quota di mercato (47%), davanti allo champagne francese e per un totale di 336 milioni di euro esportati nel 2018. La Gran Bretagna è il primo mercato di destinazione per gli spumanti italiani (davanti a Stati Uniti e Germania), e circa il 30% delle bollicine esportate dall’Italia finisce sul mercato britannico. La gran parte dello spumante italiano esportato nel Regno Unito è prodotto in Veneto (75%) e in piccola parte in Piemonte (18%), e i possibili danni derivanti dal rischio Brexit andranno dunque prevalentemente a colpire i produttori vinicoli veneti. Anche se consideriamo nel complesso l’export vinicolo italiano nel Regno Unito (e non solo gli spumanti) troviamo comunque sempre al primo posto – tra le regioni italiane produttrici ed esportatrici – il Veneto, e a seguire Piemonte, Trentino Alto Adige, Toscana e Lombardia.
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