Export e import alimentare dalla Cina: quali sono i numeri? Nel settore food sono maggiori le esportazioni dall’Italia alla Cina o le importazioni in Italia dalla Cina?
I dati diffusi dalla Coldiretti a marzo 2019 e relativi all’anno 2018 (analisi Coldiretti su dati Istat) segnalano un quadro ancora oggi squilibrato sul versante delle importazioni: nel 2018 l’Italia ha esportato in Cina prodotti agroalimentari per un valore complessivo di 439 milioni di euro, e ne ha importati per un valore di 594 milioni. Le importazioni, dunque, ad oggi, superano del 35% le esportazioni. Negli ultimi dieci anni l’export del food & beverage italiano in Cina è cresciuto del 254%, quindi il trend è molto chiaro ed è sicuramente promettente, ma il gap tra export e import alimentare dalla Cina esiste ancora e nel 2018 è andato in realtà aggravandosi rispetto ai dati 2017: nel 2018 l’export si è fermato a 439 milioni contro i 460 milioni del 2017, e l’import ha raggiunto i 594 milioni contro i 570 milioni del 2017.
Questo il commento ai numeri da parte del Presidente della Coldiretti Ettore Prandini: “sul fronte dell’import è importante ricordare che la Cina è al secondo posto a livello mondiale tra i Paesi che hanno fatto scattare maggiori allarmi alimentari nell’Unione Europea nel corso del 2018, ed è per questo fondamentale agire al meglio per garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti dei lavoratori sui prodotti che varcano la frontiera. Per quanto riguarda l’export: a frenare le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono le barriere tecniche ancora presenti per le produzioni nazionali. Se infatti è stato rimosso nel 2016 il bando sulle carni suine italiane e nel 2018 le frontiere si sono aperte in Cina per l’erba medica italiana, al momento per quanto riguarda la frutta fresca l’Italia può esportare in Cina solo kiwi e agrumi mentre sono ancora bloccate le mele e le pere sono oggetto di uno specifico negoziato“.