Finocchiona Igp: quanto vende il tipico salume toscano aromatizzato con semi di finocchio? A quanto ammonta la produzione? E com’è la situazione sul fronte dell’export?
La finocchiona è uno storico insaccato tipico della Toscana, ed è un salame che si prepara con la carne di maiale macinata e aromatizzata con semi di finocchio, pepe e aglio. Nel 2015 ha ottenuto il riconoscimento come prodotto Igp (Indicazione geografica protetta), ed è dunque oggi un marchio tutelato dall’Unione Europea sulla base del nuovo Disciplinare di produzione. Il Consorzio di Tutela associa attualmente 44 aziende toscane, che rappresentano gli unici produttori autorizzati ad utilizzare la denominazione di Finocchiona Igp. Le tipologie sono in realtà tre: la semplice certificazione di Finocchiona Igp (che nel 2018 ha rappresentato il 95,5% della produzione), la certificazione di Finocchiona Igp biologica (4,1%) e la doppia certificazione di Finocchiona Igp di Cinta Senese Dop (0,4%).
Dal punto di vista commerciale quali sono i numeri di questo straordinario salame toscano? I dati diffusi dal Consorzio di Tutela nel febbraio del 2019 (dati relativi al 2018) segnalano un trend positivo. Nel 2018 sono stati prodotti complessivamente (+14,3% rispetto al 2017) 1 milione e 900mila chilogrammi di insaccati (per un valore di 10,7 milioni di euro), pari a circa 740mila pezzi che diventeranno Finocchiona Igp al termine della stagionatura. E sono stati certificati e immessi sul mercato 1 milione e 430mila chilogrammi di finocchiona (per un valore di 18,5 milioni), con una crescita del 7,33% rispetto al 2017. Il 70,2% della Finocchiona Igp immessa sul mercato nel 2018 è stata venduta sul mercato interno italiano, mentre il 29,8% è stato esportato. La finocchiona incomincia ad essere conosciuta anche al di fuori dei confini italiani, anche se limitatamente all’Europa: la quasi totalità del 29,8% di export è stata venduta in Europa (28,8%), mentre soltanto l’1% è finito sui mercati extraeuropei. In Europa il Paese più interessante per l’export di Finocchiona Igp è la Germania, che nel 2018 ha visto crescere del 20,6% le importazioni. Al di fuori dell’Unione Europea i maggiori consumatori sono, nell’ordine, il Giappone, la Svizzera e il Canada, con numeri comunque ad oggi trascurabili.
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