Spumanti italiani: secondo i dati diffusi a gennaio 2019 dall’Ovse (Osservatorio Vini Spumanti Effervescenti), nel 2018 sono circa 700 milioni le bottiglie vendute, con una crescita in volume del 4,5% rispetto al 2017.
Il comparto degli spumanti si conferma dunque nel suo ruolo trainante per tutto il settore vinicolo Made in Italy. Sono circa 700 milioni le bottiglie di spumante italiano consumate nel 2018 (670 milioni di bottiglie di metodo italiano e 30 milioni di metodo tradizionale). Gli spumanti italiani sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, e il 70% delle vendite avviene sul fronte dell’export: dei 700 milioni di bottiglie vendute nel 2018, 200 milioni sono state vendute sul mercato interno (+4% rispetto al 2017) e circa 500 milioni sono state esportate (+6%). Complessivamente le vendite di spumanti italiani nel 2018 hanno messo a segno un +4,5% in volume rispetto al 2017, e un +7,1% in valore, toccando quota 2,23 miliardi di euro nel valore all’origine, con un prezzo medio alla produzione di 3,2 euro a bottiglia.
Quali sono i Paesi che apprezzano maggiormente le bollicine italiane? Al primo posto c’è il Regno Unito, con 124 milioni di bottiglie si spumante Made in Italy importate nel 2018. A seguire troviamo gli Stati Uniti (105 milioni di bottiglie, con un calo del 4% in volume ma una crescita dell’8% nei fatturati rispetto al 2017) e – al terzo posto ma lontana nei numeri rispetto alle prime due posizioni – la Germania (35 milioni di bottiglie). Tra gli spumanti i dati più significativi riguardano il prosecco (Prosecco Doc e Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg), che da solo rappresenta in valore il 61% delle vendite dell’intero comparto spumantistico italiano, e il 15% dell’intero settore vitivinicolo italiano.
Questo il commento del direttore di Ovse Giampietro Comolli: “il comparto degli spumanti salva il consumo dei vini italiani sul mercato interno e nei mercati esteri. E per la prima volta, anche in Italia, cresce di più il valore che i volumi, grazie soprattutto all’universo Prosecco e alla ripresa dei consumi da parte dei più giovani, ossia la fascia di età compresa tra i 16 e i 40 anni. Cresce in generale il consumo fuori casa, quello nei bar, proprio grazie al boom delle bollicine autoctone e regionali“.
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