Olio extravergine italiano: i dati diffusi dalla Coldiretti a gennaio 2019 segnalano una situazione molto critica, con una produzione che risulta praticamente dimezzata.
L’italia ha oltre 400mila aziende agricole che operano nella filiera dell’olio extravergine, ha circa 250 milioni di piante di olivo, 533 varietà di olive (record di biodiversità nel mondo), e il maggior numero di oli extravergine a denominazione Ue (43 DOP e 4 IGP). Il settore dell’olio extravergine, tuttavia, è stato messo a dura prova negli anni dal fenomeno dell’importazione di oli di bassa qualità e – a partire dal 2015 – dall’emergenza Xylella. Nel 2018 – secondo i numeri diffusi dalla Coldiretti – la situazione è peggiorata drasticamente, a causa del maltempo e della calamità naturali che hanno più volte colpito il Paese.
Il raccolto nel 2018 si aggira intorno ai 200 milioni di chili, con una produzione che risulta praticamente dimezzata e un valore che è vicino ai minimi storici. In Puglia, che è la prima regione per la produzione di olio extravergine italiano, nel 2018 si sono persi i 2/3 circa del raccolto, con 90mila ettari di uliveti senza produzione. Nel frattempo la Spagna – che storicamente è il Paese leader mondiale nella produzione di olio extravergine – “viaggia” nel 2018 su una produzione di circa 1,6 miliardi di chili, pari a oltre sei volte la produzione italiana. E l’Italia – che storicamente è il secondo Paese del mondo nella produzione di olio extravergine, dopo la Spagna – viene raggiunta da Grecia e Marocco.
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