Vitigni del Soave: la Fao li ha riconosciuti ufficialmente tra i Sistemi del Patrimonio Agricolo di rilevanza mondiale (Giahs – Globally Important Agricultural Heritage Systems).
Il Soave è un vino bianco DOC che viene prodotto in Veneto, nella provincia di Verona. A Novembre 2018 il territorio di produzione de Soave è stato inserito dalla Fao (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) tra i siti di importanza mondiale nell’ambito del progetto Giahs, avviato nel 2002 con lo scopo di valorizzare e di preservare le aree agricole di rilevanza globale. L’area dei vitigni del Soave è il secondo sito rurale italiano (e il primo legato alla viticoltura) incluso dalla Fao nel patrimonio agricolo di rilevanza mondiale, dopo il riconoscimento attribuito alla “Fascia olivata Assisi-Spoleto”. Il traguardo arriva dopo un lavoro decennale – su questo fronte – da parte del Consorzio, che vantava già un grande successo: l’iscrizione, in prima posizione, nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici, istituito dal Mipaaf nel 2012.
La produzione del vino nella zona del Soave risale all’epoca dell’Impero Romano, e comprende oggi 3mila viticoltori. La Fao ha definito “unico” il modo di produrre uva e vino nell’area del Soave, “usando pratiche e conoscenze tradizionali e preservando biodiversità ed ecosistemi”, mantenendo i metodi tradizionali per la coltivazione dell’uva Garganega, e conservando anche le caratteristiche empiriche storiche del paesaggio agricolo (la pergola veronese e il sistema delle sistemazioni idrauliche fatto di muretti a secco e terrazzamenti).
Sandro Gini, presidente del Consorzio Tutela Vino Soave, ha commentato in questi termini il traguardo raggiunto: “è una grande, grandissima soddisfazione che Soave sia stato incluso tra i più importanti sistemi agricoli e vitivinicoli al mondo, per la sua capacità di mantenere tradizioni centenarie, pur nella innovazione che deve contraddistinguere un sistema produttivo moderno, efficiente e capace di produrre reddito. Soave diventa esempio per l’intera umanità e di questo non possiamo che essere felici. Il riconoscimento non è un traguardo ma un punto di partenza, per un percorso fatto dai tanti progetti che stiamo già impostando avendo come obiettivo la conservazione dinamica di questo sito, che è considerato unico al mondo. Tutto il sistema produttivo, attraverso questi progetti, sta andando nella stessa direzione, fatta di sostenibilità e di fiducia nel futuro“.