Ettore Prandini, lombardo, 46 anni, è il nuovo presidente della Coldiretti, la più grande organizzazione agricola italiana ed europea, con oltre 1,6 milioni di aziende agricole italiane associate.
Come previsto dallo Statuto, dopo cinque anni Roberto Moncalvo lascia la presidenza nazionale della Coldiretti. Moncalvo è stato il più giovane presidente nella storia dell’associazione (eletto all’età di 33 anni), e continua ora la sua carriera come presidente di Coldiretti Piemonte per i prossimi 5 anni e come vice presidente del Copa Cogeca, organizzazione di rappresentanza degli agricoltori e delle cooperative agricole europee. Il 7 novembre 2018 a Roma l’assemblea dei delegati Coldiretti di tutte le regioni ha eletto all’unanimità come nuovo presidente nazionale Ettore Prandini, che avevamo intervistato nel 2012 qui su Universofood. Lombardo, 46 anni e tre figli, Prandini è laureato in giurisprudenza e lavora come imprenditore agricolo, alla guida di un’azienda zootecnica di bovini da latte e di un’impresa vitivinicola con produzione di Lugana. Guida dal 2006 Coldiretti Brescia e dal 2012 Coldiretti Lombardia, dal 2014 è vice presidente nazionale della Coldiretti, è vice presidente dal 2013 dell’ Associazione Italiana Allevatori e presidente dell’ Istituto Sperimentale Italiano “L. Spallanzani”.
Ettore Prandini ha commentato in questi termini la sue elezione a Presidente nazionale della Coldiretti: “in un momento così importante, con sfide e cambiamenti per il nostro Paese, l’agroalimentare Made in Italy rappresenta una certezza da cui partire per far crescere economia e occupazione, ma anche per tutelare l’ambiente, il territorio e la sicurezza dei cittadini. Gli agricoltori stanno facendo la loro parte ma possiamo e dobbiamo dare di più, creando le condizioni per garantire reddito alle imprese, rilanciando un sistema in grado di offrire prezzi più giusti alla produzione, meno burocrazia e maggiore competitività, a partire da una politica di accordi di libero scambio che non penalizzino i nostri prodotti a livello internazionale fino a una legge comunitaria per l’etichettatura d’origine che garantisca vera trasparenza e libertà di scelta ai consumatori”.
Questo invece il saluto del presidente uscente Roberto Moncalvo: “quando ho iniziato il mio mandato, sapevo soltanto che i cinque anni successivi sarebbero serviti per preparare la strada a una migliore Coldiretti e a chi sarebbe venuto dopo di me, ma mai avrei immaginato che sarebbero stati così ‘straordinari’. A 33 anni sono diventato il fortunato ‘capitano’ di una formidabile squadra che è andata a cogliere una molteplicità di successi. Oggi lascio una Coldiretti più forte e un’agricoltura più autorevole nella società. Ora sono stato ‘chiamato’ dalla mia regione, il Piemonte, e ci torno con l’orgoglio e la determinazione di restituire almeno in parte quanto mi è stato donato e l’esperienza accumulata in questi anni“.
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