Vendemmia 2018 in Italia: secondo i primi dati di Assoenologi la crescita è del 20% rispetto al 2017, e l’Italia è saldamente al primo posto tra i produttori mondiali di vino.
La vendemmia 2017 in Italia è stata in quantità tra le peggiori della storia: le stime iniziali la collocavano a 41,1 milioni di ettolitri, e i dati definitivi hanno poi segnalato 42,5 milioni di ettolitri, in ogni caso tra i dati meno “brillanti” dal dopoguerra a oggi (insieme al 1947, 1948, 1949, 1950, 2012). Nel 2018 – secondo i primi dati di Assoenologi – la situazione è decisamente migliore, con una crescita di oltre il 20%rispetto al 2017, e una quantità – in ettolitri – intorno ai 55 milioni, “performance” migliore degli ultimi vent’anni (bisogna tornare indietro fino al 1999 per trovare un quantitativo migliore, con 58,1 milioni di ettolitri). Il “merito” di questo risultato è da attribuirsi alla maggiore umidità e alla crescita delle precipitazioni rispetto alla siccità del 2017.
Tra la regioni, al primo posto nella vendemmia 2018 in Italia troviamo la Puglia (11,9 milioni di ettolitri), il Veneto (10,3), l’Emilia Romagna (7,8) e la Sicilia (7,8), quattro regioni che sommate coprono il 65% dell’intera produzione italiana di vino. Dal punto di vista delle percentuali di crescita rispetto alla vendemmia 2017, troviamo ai primi posti il Lazio (+35%), l’Umbria (+35%) e l’Emilia Romagna (+30%), mentre la Sicilia – penalizzata da piogge e grandinate, non va oltre un +8%. Per il Piemonte e per la Toscana si parla di un +25%, e per Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania, Puglia e Sardegna si parla di crescite pari o lievemente superiori al +20%, mentre in Abruzzo e Marche i dati si fermano a un +15%.
Le stime dell’Osservatorio del Vino di Ismea e Unione Italiana Vini (Uiv) sono invece più prudenti – rispetto a quelle di Assoenologi – ma segnalano comunque un +15% della vendemmia 2018 in Italia in paragone alla vendemmia 2017, e confermano in ogni caso l’Italia come primo produttore mondiale di vino.
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