Coca Cola compra Costa Coffee, la grande catena britanniche di caffetterie, e risponde così a Nestlé, che ha da poco stretto un accordo con Starbucks.
Coca Cola sta diversificando sempre di più il proprio business, e dopo il grande investimento marketing con Fuze Tea il colosso di Atlanta punta ora sul caffè e sulle caffetterie, comprando Costa Coffee, la seconda catena di caffetterie più grande del mondo dopo Starbucks. Costa Coffee è stata fondata nel 1971 da due italiani originari della provincia di Parma ed emigrati in Inghilterra, Bruno e Sergio Costa, ed è stata venduta nel 1995 – per 19 milioni di sterline – alla multinazionale Whitbread, quando i punti vendita erano trentanove. Oggi Costa Coffee ha oltre 3.800 location (più 8mila punti self service) in 32 Paesi nel mondo, e Coca Cola l’ha acquistata per 3,9 miliardi di sterline (circa 4,3 miliardi di euro). L’ultimo bilancio di Costa Coffe ha evidenziato ricavi per 1,292 miliardi di sterline (rispetto a 1,202 miliardi dell’anno precedente), con un margine operativo lordo pari a 238 milioni di sterline (rispetto ai 231 milioni dell’anno precedente). Ora – con Coca Cola alle spalle – non è difficile prevedere un’ulteriore crescita nei prossimi anni.
Perché Coca Cola compra Costa Coffe ? Il presidente e ceo di Coca Cola James Quincey ha spiegato: “le bevande calde sono uno dei pochi segmenti del beverage nel quale non abbiamo un brand globale. Costa ci dà accesso a questo mercato, con una piattaforma del caffè veramente forte“. Il mercato del caffè è in forte espansione anche nei Paesi tradizionalmente legati ad altre bevande calde, e nel Regno Unito – la patria del tè – secondo una stima di Euromonitor nel 2021 le vendite di caffè raggiungeranno quota 91,1 mila tonnellate, superando il tè (90,6 mila tonnellate). Ma il grande obiettivo è conquistare il mercato asiatico, e in particolare cinese, e Coca Cola compra Costa Coffee guardando innanzitutto ad Oriente: in Cina i consumi di caffè crescono a ritmi sostenuti (+16% all’anno), le piantagioni di caffè sono raddoppiate negli ultimi sette anni – prendendo il posto delle piantagioni di tè, il caffè sta diventando uno status symbol per millennials e business man, e nel solo ultimo anno hanno aperto 600 nuovi Starbucks.
Pingback: Starbucks a Roma. Due aperture nel 2019 - Universofood
Pingback: Lurisia, Coca Cola, Eataly, Slow Food. Che cosa è successo - Universofood
Pingback: Coca Cola acquisisce il 30% di Caffè Vergnano - Universofood