Export alimentare italiano in Cina 2017: i dati Istat segnalano una crescita del 18%, con aumenti importanti per i formaggi, l’olio d’oliva, i vini e la pasta.
Cina 2017: il gigante asiatico sta diventando un mercato sempre più interessante per il food Made in Italy. Per il 2017 i dati Istat segnalano una crescita del 18% (rispetto al 2016) dell’export di cibi e bevande italiane in Cina. Si parla in totale di 460 milioni di euro, a fronte di un import alimentare dalla Cina che scende nel 2017 del 10% fermandosi a 570 milioni. Il trend è dunque quello di un progressivo riequilibro della bilancia commerciale agroalimentare del nostro Paese rispetto alla Cina. E la tendenza dovrebbe proseguire positivamente, considerando anche le crescenti aperture del gigante asiatico ai prodotti tricolore: nell’ultimo anno la Cina ha sbloccato l’export degli agrumi italiani, ha rimosso il bando sulla nostra carne bovina e ha abbassato sensibilmente i dazi all’importazione su alcuni prodotti chiave del Made in Italy (per il Parmigiano Reggiano, il Grana e altri formaggi stagionati e per il Gorgonzola il taglio è stato dal 15-12% all’8%; per il formaggio grattugiato e fuso e per le acquaviti di vino dal 10% al 5%; per il vermouth dal 65% al 14%); per la pasta e per le salsicce e i salami dal 15% all’ 8%).
I dati più significativi riguardano i formaggi, l’olio di oliva, i vini e la pasta. L’export di formaggi italiani in Cina – facendo un confronto tra il 2017 e il 2016 – aumenta del 34%, toccando i 17 milioni di euro. L’olio di oliva Made in Italy in Cina supera nell’anno 2017 i 40 milioni di euro, con una crescita del 41%. I nostri vini toccano sul mercato cinese i 120 milioni di euro, segnando un promettente +21%. E la pasta italiana cresce del 20%, toccando i 23 milioni di euro.
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