Per rilanciare il settore del riso in Italia il Mipaaf – Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha elaborato un piano di interventi articolato in cinque punti.
Sulla filiera del riso e sui suoi problemi abbiamo scritto a più riprese qui su Universofood, dalla cessione nel 2013 alla spagnola Ebro Foods dello storico marchio Riso Scotti alle grandi proteste dei produttori del 2014 all’ accordo tra Fir e Riso Gallo per una gestione più coordinata e sostenibile della filiera, fino ad arrivare alle recenti proteste congiunte di tutti i produttori europei per il problema – che abbiamo raccontato e spiegato di recente qui su Universofood – della crescita incontenibile dell’import di riso dai Paesi asiatici PMA e in regime EBA. Il problema è complesso e riguarda l’Italia (che è il Paese leader europeo nella produzione di riso) e gli altri Paesi Ue produttori (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Francia, Bulgaria, Romania). I produttori di riso, già messi in ginocchio dalla crisi e dalla forte oscillazione dei prezzi delle materie prime, si trovano oggi a dover fare i conti con l’importazione di riso dall’Asia a dazi zero, prevalentemente da Cambogia, Thailandia e Vietnam, che in quanto Paesi in via di sviluppo classificati o come PMA (“Paese meno avanzato”) o in regime EBA (“tutto tranne le armi”) sono oggi esentati dai dazi in sede Ue.
Il 13 aprile il ministro Maurizio Martina ha presentato un piano in 5 punti per rilanciare il settore italiano del riso, nell’ambito di una riunione del tavolo di filiera del riso che si è tenuta a Roma alla presenza dell’assessore all’agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero, dell’assessore all’agricoltura della Regione Veneto Giuseppe Pan, delle principali organizzazioni agricole, dei rappresentanti dell’industria e dell’ Ente nazionale risi.
PIANO MIPAAF 2017 IN 5 PUNTI PER RILANCIARE IL SETTORE RISO IN ITALIA
1) ETICHETTATURA D’ORIGINE OBBLIGATORIA PER IL RISO – PRONTO DECRETO
È già pronto uno schema di decreto per la sperimentazione dell’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta per il riso: sull’etichetta del riso devono essere indicati – in maniera chiara e ben visibile – il Paese di coltivazione del riso e quello di trasformazione. In questo modo gli italiani possono sapere qual è il vero riso italiano e scegliere liberamente.
2) RINNOVO RICHIESTA ATTIVAZIONE DELLA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA
Alla luce dell’andamento dei prezzi del riso e dell’aumento delle importazioni a dazio zero dai Paesi PMA il Mipaaf è a fianco di tutti i produttori europei ed è pronto a integrare il dossier già aperto con la Commissione Ue per rinnovare la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia prevista dal regolamento UE n. 978/2012. Dal monitoraggio del comparto, infatti, si evidenziano almeno due nuovi elementi oggettivi, che determinano ulteriori effetti negativi, aggravando la situazione di difficoltà. Nello specifico, si tratta del costante trend negativo registrato sulle principali piazze nazionale ed anche europee delle quotazioni del risone. Inoltre, c’è un oggettivo incremento degli stock, sia a livello UE (546.000 ton., con un +24% dal 2014/15) sia a livello nazionale (260.111 ton., con un +45% dal 2015/16): variabili queste ultime che determinano un’azione sinergica negativa, deprimendo ulteriormente il mercato. Questi dati verranno integrati in tempi rapidi al dossier per il rinnovo della richiesta di attivazione della clausola.
3) LETTERA AL COMMISSARIO UE HOGAN E AI MINISTRI DEI PAESI PRODUTTORI
Per sostenere l’attivazione della clausola di salvaguardia e per contribuire alla riforma del regolamento 978/2012 il Ministro Maurizio Martina ha disposto l’invio di comunicazioni al Commissario Ue Phil Hogan e ai Paesi Produttori. Nella lettera al Commissario il Ministro evidenzia, come già fatto in occasione della riunione bilaterale con lo stesso Hogan a Verona, la necessità di attivare la clausola e di dare risposte concrete ai risicoltori europei e italiani in particolare. In particolare si sottolinea la necessità di una revisione del regolamento 978/2012 in modo da prevedere meccanismi più forti di tutela dei redditi dei produttori. Nelle more si chiede l’attivazione di contingenti quantitativi alle importazioni di riso a dazio zero dai PMA. Il Ministro, per costruire un asse politico forte a sostegno della richiesta dell’attivazione della clausola, ha inviato una richiesta formale di sostegno a tutti i Paesi produttori: Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Romania, Bulgaria. Nella comunicazione si fa riferimento alle richieste del “Primo forum del riso europeo“, tenutosi a Milano il 20 febbraio 2017, dove tutti i rappresentanti dei Paesi hanno sostenuto l’iniziativa dell’Italia a difesa del settore e si sono impegnati, con uno sforzo comune, a rafforzare l’azione propositiva degli operatori della filiera dell’Unione.
4) SPERIMENTAZIONE POLIZZA RICAVI PER IL SETTORE RISICOLO
Il Ministero si impegna ad estendere la sperimentazione della polizza ricavi, avviata per il settore del grano, anche alla filiera risicola. Attraverso questo strumento, un produttore agricolo di riso potrà sottoscrivere la polizza ricavo, pagando un premio alle assicurazioni che viene coperto per il 65% dall’agevolazione del Ministero. Nel caso il ricavo scenda del 20% rispetto alla media triennale del ricavo per ettaro, l’agricoltore riceverà dalla compagnia assicurativa un indennizzo per la perdita di reddito.
5) PROMOZIONE – STANZIAMENTO DI 2 MILIONI DI EURO PER IL SETTORE DEL RISO
Per sostenere e promuovere la filiera risicola il Mipaaf si impegna allo stanziamento di 2 milioni di euro per campagne di comunicazione dedicate da sviluppare in coordinamento con l’Ente risi. L’obiettivo è quello di contribuire ad una maggiore conoscenza delle caratteristiche del prodotto e a un rilancio dei consumi di riso, valorizzando il lavoro dei produttori agricoli.
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