È operativo e obbligatorio dal primo gennaio 2017 il Registro telematico del vino, che consente un importante taglio della burocrazia, una semplificazione e una maggiore trasparenza del settore.
Dopo l’approvazione alla Camera il 28 novembre 2016 del Testo Unico del Vino (la prima normativa unitaria di riferimento per il settore in Italia), con l’entrata in vigore del registro telematico del vino – dal primo gennaio 2017 – si completa un quadro di riforme del settore vitivinicolo italiano nel segno della semplificazione e di una maggiore trasparenza e tracciabilità.
Dopo un periodo di sperimentazione che ha coinvolto il 30% dei produttori vinicoli italiani con il coordinamento Icqrf – Ispettorato repressione frodi, dal primo gennaio 2017 è ufficialmente in vigore il Registro telematico del vino (“Registro dematerializzato del vitivinicolo“). Per i primi quattro mesi – dal primo gennaio al 30 aprile 2017 – gli operatori del settore possono ancora giustificare le operazioni non registrate online attraverso documenti cartacei senza incorrere in sanzioni, dopodiché – a partire dal 30 aprile 2017 – chi non è in regola può essere sanzionato. Tutti i titolari di aziende vinicole (e tutti i produttori di aceto) devono dunque registrarsi sul portale del MIPAAF – Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e andranno poi gradualmente a eliminare i documenti cartacei inserendo in digitale tutti i dati sulla produzione e lavorazione del vino.
Il ministro Maurizio Martina ha spiegato in questi termini l’introduzione del registro telematico del vino: “siamo davanti a un fase molto importante del processo di semplificazione concreta che riguarda il vino e che fa parte del lavoro che ha portato anche all’approvazione del Testo unico. Trasparenza e tracciabilità sono le parole chiave di questa operazione che ci rende l’unico Paese al mondo ad avere i dati sulla produzione vinicola in tempo reale grazie al registro telematico. È un lavoro che vogliamo fare insieme alla filiera e proprio per questo per i primi mesi di applicazione abbiamo previsto una fase transitoria senza sanzioni. Come Governo abbiamo preso un impegno preciso: rispondere alle esigenze delle aziende e farlo nel più breve tempo possibile. È fondamentale continuare questa azione di taglio della burocrazia per sostenere il settore vitivinicolo e l’intero agroalimentare, motori dell’economia italiana.”
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