Oggi il caffè è il secondo prodotto più commerciato nel mondo, secondo soltanto al petrolio. Il 97% degli italiani beve caffè tutti i giorni, anche se i consumi nel nostro Paese sono scesi nell’ultimo anno (-3,8%).
Abbiamo visto di recente qui su Universofood i dati Fipe sul consumo di caffè nei bar italiani, un consumo che è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi anni, e che ha visto un calo dei prezzi della materia prima cui non è corrisposta una diminuzione dei prezzi al dettaglio. Ora – a ottobre 2016 – un nuovo studio dell’Osservatorio De’ Longhi, presentato in occasione della Giornata Internazionale del Caffè, fornisce nuovi elementi interessanti per capire qual è stato l’andamento dei consumi nell’ultimo anno e quali sono le abitudini degli italiani. Nell’ultimo anno (dati 2015 – confronto con il 2014) i consumi di caffè in Italia sono scesi complessivamente del 3,8%. Guardando alle vendite in ambito Gdo si osserva esclusivamente una crescita delle vendite di caffè per capsule (+21,3%), mentre resta stabile il caffè macinato moka e scendono il macinato espresso (-2,8%), il caffè in grani (-1,3%), il caffè solubile (-3,5%) e le cialde (-5,8%),
Oggi ben il 97% degli italiani beve caffè tutti i giorni, con una media di 4 caffè al giorno (di cui due a casa, uno al bar e uno in ufficio), solitamente a colazione, metà mattina, fine pasto e cena. Eppure l’Italia è soltanto al nono posto in Europa per i consumi di caffè, con un consumo pro capite annuo di 5,6 kg. Il consumo casalingo è ancora legato alla preparazione con la moka (87% degli italiani), ma è in crescita il caffè in capsule (+21,3% nell’ultimo anno), mentre resta un prodotto di nicchia il caffè in chicchi o grani, che è invece popolare nel Nord Europa. Con due differenze di genere: le donne italiane (77,7%) tendono a bere un macchiato o un cappuccino, mentre gli uomini preferiscono l’espresso e soltanto nel 23,7% dei casi aggiungono il latte; le donne italiane tendono mediamente a rallentare o sospendere il consumo nel primo pomeriggio, mentre gli uomini proseguono spesso con lo stesso “ritmo” anche in tarda serata.
Nonostante l’Italia sia soltanto al secondo posto in Europa per i consumi di caffè, è al secondo posto per le importazioni, superata soltanto dalla Germania. Ma la filiera italiana è comunque significativa per qualità e numeri: in Italia oggi – tra torrefazioni e commercio al dettaglio di caffè torrefatto – ci sono oltre 2.900 imprese, che danno lavoro a oltre 9.400 persone. Il fatturato complessivo delle torrefazioni italiane (dato 2015) è di 3,3 miliardi, di cui 1,2 miliardi di euro destinati all’esportazione, con una importante crescita dell’export (+11%) rispetto all’anno precedente (il 2014). La prima regione per numero di imprese è la Lombardia, con 421 attività tra torrefazioni e commercio di caffè, seguita – nell’ordine – da: Sicilia (320 attività), Campania (299), Toscana (272), Lazio (246), Emilia Romagna (233), Piemonte (221), Puglia (207), Veneto (157), Marche (113), Liguria (77), Abruzzo (70), Calabria (64), Friuli-Venezia Giulia (61), Sardegna (41), Basilicata (33), Umbria (29), Molise (21), Trentino – Alto Adige (19), Valle D’Aosta (5). Dal punto di vista invece del numero di persone impiegate al primo posto c’è il Piemonte (1.482 lavoratori), seguito – nell’ordine – da: Emilia Romagna (1.135 addetti), Lombardia (990), Campania (889), Veneto (882), Friuli Venezia Giulia (801), Sicilia (624), Toscana (593), Lazio (506), Puglia (425), Marche (255), Liguria (239), Calabria (220), Abruzzo (110), Molise (84), Trentino-Alto Adige (66), Sardegna (63), Valle D’Aosta (60), Umbria (43), Basilicata (31).
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