Sono stati pubblicati i primi dati sull’export dei vini italiani nel 2016: rispetto al 2015 la crescita complessiva è del 3,8%. A trainare il settore sono gli spumanti, che crescono del 20% nelle esportazioni.
Sono stati diffusi il 28 luglio 2016 da Nomisma Wine Monitor i primi dati significativi dell’anno sull’export dei vini italiani. Riguardano il periodo gennaio-maggio 2016, visto in confronto con lo stesso periodo (i primi cinque mesi) del 2015. La crescita è complessivamente del 3,8% in valore, ed è trainata dagli spumanti, che crescono del 20% nelle esportazioni. Analizzando nel dettaglio l’export nei principali mercati, scopriamo che la crescita percentuale più alta per i vini italiani è in Cina (+41,7%), in Francia (+14,3%) e in Russia (+8,8%), e che i nostri vini crescono anche in Svezia (+6,5%), negli Stati Uniti (+4,5%), in Giappone (+4,1%) e in Svizzera (+2,5%). Risulta invece in calo l’export dei vini italiani in Germania (-6,2%), nel Regno Unito (-5,6%) e in Canada (-5%).
Su questi numeri pesano – come si è detto – i dati “fuori scala” relativi agli spumanti. Complessivamente la crescita dell’export vinicolo italiano nei primi cinque mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015 è in valore del 3,8%, ma la crescita è frutto soprattutto dell’aumento del 20% nelle esportazioni degli spumanti, che addirittura raddoppiano sul mercato francese: nel periodo gennaio-maggio 2016 sono stati esportati in Francia 19.000 ettolitri di spumanti Dop italiani (escluso l’Asti), mentre nel periodo gennaio-maggio 2015 ne erano stati esportati 9.000 ettolitri. Se guardiamo invece all’export dei vini fermi imbottigliati la crescita è soltanto dell’1%. Crescono poi anche le importazioni: l’import di vini in Italia nei primi cinque mesi del 2015 segna un +4%, dato leggermente superiore rispetto alla crescita dell’export (+3,8%). La crescita delle esportazioni dei vini italiani è inoltre inferiore se paragonata alla crescita delle esportazioni dei vini francesi (+8%) e dei vini spagnoli (+9%).
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