L’Antitrust ha multato Farinetti per un problema di trasparenza e completezza delle informazioni in etichetta: il bollino “vino libero” sui vini venduti da Eataly – secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Agcm – può trarre in inganno il consumatore.
Dopo un anno di grandi successi – dalla controversa partecipazione a Expo alle aperture sul mercato tedesco ai lavori per il progetto Fico Eataly World – arriva un piccolo smacco per Oscar Farinetti. Non certo dal punto di vista economico, dato che la multa comminata dall’Antitrust è di soli 50.000 euro, ma dal punto di vista simbolico. La vicenda riguarda il bollino “vino libero” annesso alle bottiglie prodotte dalle aziende vinicole che aderiscono all’omonima associazione, distribuite da Fontanafredda e vendute da Eataly. Nel 2014 il Codacons presenta questo esposto: “la dicitura ‘vino libero’ in mancanza di ulteriori specificazioni lascerebbe erroneamente intendere ai consumatori che i vini promossi in vendita che si fregiano del marchio ‘vino libero’ siano totalmente liberi da concimi chimici, erbicidi e solfiti, potendoli indurre in errore”.
In effetti i vini in questione non sono liberi da solfiti ma liberi da concimi di sintesi ed erbicidi e “liberi da almeno il 40% dei solfiti”. E cioè non sono affatto vini biologici e senza solfiti (o con una quantità di solfiti inferiore a 10 mg/l, limite al di sotto del quale non bisogna indicare in etichetta “contiene solfiti”), ma vini che contengono il 40% in meno del limite massimo di solfiti ammesso dalle leggi europee, che è tra i 150 e i 250 mg/l a seconda del tipo di vino (150 per i vini rossi, 200 per i bianchi e i rosati, 200 per i rossi con un residuo di zucchero maggiore o uguale a 5 g/l, 250 per i bianchi e i rosati con un residuo di zucchero maggiore o uguale a 5 g/l, 235 per gli spumanti, 185 per gli spumanti di qualità). L’organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di non assumere più di 0,7 mg/kg al giorno di solfiti, e un consumo eccessivo di solfiti può provocare emicrania, disturbi alle vie respiratorie e alterazione del metabolismo.
Le informazioni sui “vini liberi”, ovvero il fatto che non liberi dai solfiti ma liberi da almeno il 40% dei solfiti massimi previsti dalla legge, sono correttamente riportate sul sito di Eataly e sul sito dell’associazione Vino Libero. Tuttavia, secondo l’Antitrust, la mancanza di chiarezza sull’etichetta dei vini potrebbe indurre una percezione erronea nel consumatore e costituire una pratica commerciale scorretta e omissiva e una concorrenza sleale nei confronti dei produttori di vini biologici e senza solfiti. L’Antitrust (Agcm) invita dunque Eataly a modificare gli adesivi presenti sulle bottiglie, integrandoli con la dicitura “libero da concimi di sintesi, libero da erbicidi, libero da almeno il 40% dei solfiti rispetto al limite previsto per legge”. La modifica richiesta non arriva, per cui nel maggio del 2016 l’Antitrust commina una multa di 50.000 euro a Eataly, una multa di 8.000 euro a Fontanafredda (distributrice del prodotto), e una multa di 5.000 euro all’associazione Vino Libero.
Farinetti parla invece di una semplice “incomprensione” e in un comunicato stampa esprime in questi termini il suo punto di vista: “Eataly, pur non condividendo la motivazione, ha da subito collaborato lealmente con l’Agcm chiedendo a Vino Libero di apportare le modifiche richieste. E così, oggi, è fatto. L’incomprensione con l’Autorità e quindi il provvedimento sanzionatorio, che comunque Eataly ritiene sbagliato, scaturiscono unicamente dalla tempistica con cui tali modifiche sono state effettuate. Vino Libero è un progetto vero, importante che Eataly si impegna a portare avanti nel rispetto della salute dei clienti e dei tanti contadini che credono in un’agricoltura più pulita e con meno chimica”.