Innovazione per le PMI agricole: dalla nuova indagine Confagricoltura presentata a Roma il 17 marzo emerge la lentezza delle piccole e medie imprese agricole italiane soprattutto sul fronte del web marketing e dell’e-commerce.
Sono stati presentati a Roma presso il Palazzo della Valle i risultati dell’ “Indagine sui fabbisogni di innovazione delle imprese familiari” di FNIFC (Federazione Nazionale dell’Impresa familiare Confagricoltura). Lo studio, realizzato con PRIA (Progetti di Ricerca e Innovazione in Agricoltura) e in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, è basato su un campione rappresentativo di 130 piccole e medie imprese agricole ed è stato condotto tra aprile e settembre 2015.
Dall’indagine emerge che l’80% delle piccole e medie imprese agricole utilizza sistemi informatici professionali (a supporto della gestione aziendale per l’84% e per attività di contabilità e amministrazione per il 70%). Tra le aziende che ancora non utilizzano sistemi informatici professionali (utilizzano cioè sistemi informatici “rudimentali” e fai da te) il 61% intende dotarsene in futuro. L’88% delle piccole e medie aziende agricole italiane utilizza in qualche modo il web per le proprie attività, ma in forme dilettantesche e lacunose: soltanto il 42% delle aziende ha un sito internet, e soltanto il 34% fa e-commerce.
Eppure secondo il Presidente di FNIFC Roberto Poggioni “le Pmi agricole hanno fame di sviluppo ed innovazione. Una spinta motivata anche dalla volontà di rispondere in modo efficace ai consumatori e ai fornitori per mantenersi concorrenziali con aspettative tra incremento quali-quantitativo e riduzione dei costi di produzione, e aumento del valore aggiunto del prodotto”.
Se sembra certamente diffusa la consapevolezza dell’imprescindibilità dell’innovazione, in concreto questa consapevolezza tarda a tradursi in pratica nelle PMI italiane (come già avevamo visto tempo fa qui su Universofood a proposito delle aziende vinicole). La ragione di questa lentezza – secondo l’indagine di Confagricoltura – è da ricercarsi nel combinato disposto di due elementi: mancanza di figure professionali ad hoc in azienda e carenza di risorse economiche per investire. I piccoli e medi imprenditori agricoli italiani sanno cosa devono necessariamente fare nei prossimi anni sul fronte informatizzazione e web, ma per il momento continuano a rimandare.