In una sola generazione sono quasi raddoppiati i consumi di olio di oliva nel mondo: negli ultimi venticinque anni la crescita è del 79%.
I numeri sono stati diffusi dalla Coldiretti e sono elaborazioni su dati del Consiglio Oleicolo Internazionale (International Olive Oil Council). Nel 2015 complessivamente nel mondo sono state consumate 2.989 migliaia di tonnellate di olio di oliva, mentre nel 1990 il consumo era stato di 1.666,5 migliaia di tonnellate. La crescita è del 79%. Ma con percentuali molto diverse da Paese a Paese.
Analizzando nel dettaglio il confronto tra il 1990 e il 2015 si scopre che ad essere cambiato in maniera significativa non è il consumo di olio di oliva nei Paesi tradizionali produttori e consumatori, come l’Italia e la Spagna. L’Italia – primo Paese consumatore di olio al mondo con 581 milioni di chili – segna soltanto un +8% nei consumi di olio tra il 1990 e il 2015, mentre in Spagna (secondo Paese consumatore di olio al mondo con 490 milioni di chili) la crescita è maggiore ma non supera il 24%. In Grecia c’è addirittura un calo: nel 1990 i Greci hanno consumato il 26% in più di olio di oliva rispetto al 2015 (204 milioni di chili contro 150).
Quello che è avvenuto è un cambiamento delle abitudini alimentari nei Paesi che non sono tradizionali produttori e non erano tradizionalmente consumatori di olio di oliva. Un cambiamento che apre nuove opportunità sul fronte dell’export e nuovi mercati di sbocco per l’olio Made in Italy. Negli Stati Uniti (oggi il terzo Paese consumatore di olio, dopo l’Italia e la Spagna) la crescita nel consumo di olio dal 1990 al 2015 è del 250% (da 88 a 308 milioni di chili). In Giappone l’aumento dei consumi di olio di oliva negli ultimi venticinque anni è addirittura del 1.400% (da 4 milioni di chili a 60 milioni di chili), in Inghilterra (Regno Unito) la crescita è del 763% (da 6,8 a 58,7 milioni di chili), in Germania è del 465% (da 10,3 a 58,2 milioni di chili), in Brasile è del 393% (da 13,5 a 66,5 milioni di chili), in Russia è del 320% (da 5 a 21 milioni di chili), in Francia è del 268% (da 28 a 103 milioni di chili), in Portogallo è del 174% (da 27 a 74 milioni di chili), in Turchia è del 125% (da 55 a 124 milioni di chili).