Il dolce simbolo di Ferrara – il Pampepato – è ufficialmente un prodotto Igp riconosciuto e tutelato dall’Unione Europea. Con questo riconoscimento salgono a 278 le Dop, Igp e Stg italiane, consolidando la leadership del nostro Paese per numero di prodotti alimentari di pregio garantiti a livello comunitario contro falsi e e imitazioni.
Si chiama “Pampepato di Ferrara” o “Pampapato di Ferrara”, ed è il dolce ferrarese per eccellenza. È un prodotto da forno dal tipico sapore di cioccolato e spezie, che si prepara con farina, frutta candita, mandorle, zucchero, cacao, cioccolato fondente, noce moscata e cannella. Le origini del dolce – che vengono dettagliatamente illustrate nel Disciplinare di Produzione – risalgono al XVI secolo, quando le monache di clausura del Corpus Domini di Ferrara iniziarono a preparare un pane speziato da inviare come omaggio agli alti prelati in occasione delle festività natalizie. Allora non c’era ancora in Europa il cioccolato: è nel 1902 che un pasticcere di Ferrara perfeziona il dolce ricoprendolo di cioccolato fondente, imitato poi da tutti i fornai e i laboratori dolciari della città. La forma del dolce – a “calotta” – è ispirata alla papalina, il classico copricapo cardinalizio, e indica la fortuna che il dolce aveva fin dal ‘700 presso nobili e alti prelati.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Regolamento (Ue) n. 2267/2015 il Pampepato di Ferrara è ufficialmente un prodotto Igp, con zona di produzione coincidente con l’intera Provincia di Ferrara. Salgono così a 278 le Dop, Igp e Stg italiane (qui l’elenco completo continuamente aggiornato), su un totale di circa 1300 riconoscimenti Ue: in pratica oltre il 20% dei prodotti alimentari di pregio dell’Unione Europea sono italiani, e nel 2015 – oltre al Pampepato di Ferrara – l’Italia ha già avuto tra gli altri i riconoscimenti della Patata Rossa di Colfiorito Igp e della Finocchiona Igp. Tra le regioni italiani spicca per numero di riconoscimenti proprio l’Emilia Romagna, patria del Pampepato, che ha ben 42 Dop e Igp, le più celebri delle quali sono il Parmigiano Reggiano Dop, il Prosciutto di Parma Dop, l’Aceto Balsamico Igp e la Mortadella Bologna Igp.
Ricordiamo la differenza tra Dop, Igp e Stg. Dop, Igp e Stg sono marchi attribuiti dall’Unione Europea a prodotti alimentari tipici e di particolare pregio, previo il rispetto – per ogni prodotto – di un determinato disciplinare di produzione. Dop (Denominazione di origine protetta) è il riconoscimento con i criteri più “severi”, e viene attribuito a prodotti alimentari con caratteristiche legate a uno specifico e limitato territorio di produzione (clima, ambiente, tecniche di produzione tradizionali). Igp (Indicazione geografica protetta) è una dicitura con criteri meno stringenti rispetto a Dop (si parla di una sola determinata qualità o caratteristica del prodotto che deve essere legata a una determinata area geografica, e il legame con l’area geografica può avvenire anche in un una sola fase del processo produttivo, produzione o trasformazione o elaborazione, purché la fase in questione sia decisiva per la qualità di pregio che rende Igp il prodotto). Stg (Specialità tradizionale garantita) è un marchio che ha criteri ancora meno stringenti dell’Igp (tutela prodotti alimentari con specificità legate a un metodo di produzione tradizionale, ma che non devono necessariamente avere un legame con una determinata area di produzione).