Si chiama Fico Eataly World (“Fico” sta per Fabbrica Italiana Contadina) la Disneyland italiana del cibo che dovrebbe aprire a Bologna tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, raccogliendo l’eredità di Expo Milano 2015.
Di Fico Eataly World abbiamo già parlato qui su Universofood all’inizio del 2014. Nelle intenzioni originarie avrebbe dovuto aprire per la fine del 2015, ma i lavori sono ancora in corso. Il 26 ottobre Oscar Farinetti, alla guida del progetto, ha dichiarato che Fico aprirà i battenti alla fine del 2016 o al massimo nelle prime settimane del 2017.
Di cosa si tratta? L’idea è quella di realizzare una sorta di Disneyland del cibo, ovvero un parco permanente dedicato alla cucina italiana e al Made in Italy agroalimentare che dovrebbe attirare turisti da tutto il mondo. Fico Eataly World è in costruzione a Bologna, lungo una superficie di 80.000 metri quadrati, con 4.000 metri quadrati di centro congressi, 7.300 metri quadrati di ristoranti, 9.800 metri quadrati di botteghe e mercati alimentari, 10.000 metri quadrati di campi dimostrativi, stalle e allevamento animali, 40 laboratori di trasformazione di materie prime alimentari e 10 aule didattiche. I 40 laboratori di trasformazione saranno affidati a 40 marchi di eccellenza dell’alimentare italiano, e daranno la possibilità ai turisti di assistere in prima persona al processo di lavorazione e di creazione dei prodotti alimentari, dai salumi ai formaggi alle bevande ai dolci. I ristoranti, previsti in numero di venti, sono in fase di selezione sotto la direzione di Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena, da anni premiato dalle guide come il miglior ristorante italiano. La struttura di Fico Eataly World sarà alimentata dal più grande impianto fotovoltaico su tetto d’Europa, con 43.750 pannelli fotovoltaici, e all’interno del parco si potrà circolare anche in bicicletta, con una sorpresa: Bianchi, storico marchio di bici Made in Italy, sta progettando appositamente per Fico una sorta di bicicletta a tre ruote con un carrello e un piccolo frigo, per poter girare liberamente facendo anche la spesa nei mercati e nelle botteghe.
Il progetto nasce su iniziativa del CAAB (Centro Agroalimentare di Bologna), è promosso dal Comune di Bologna ed è gestito da Eataly World, società costituita per l’occasione da Eataly e Coop. Anche i questo caso dunque è presente in prima fila l’immancabile Eataly di Oscar Farinetti, e anche in questo caso – come già a Expo Milano 2015 – non mancano le polemiche sulle modalità di coinvolgimento di Farinetti. La realizzazione del progetto avviene grazie al Fondo PAI – Parchi Agroalimentari gestito da Prelios SGR, un fondo in cui hanno investito – tra gli altri – Enpam, Coop Adriatica, Banca IMI, Unindustria Bologna, e Camera di Commercio di Bologna. Il progetto Eataly World dovrebbe dare lavoro complessivamente – nel totale dell’indotto – a circa 3.000 persone, di cui 700 occupate direttamente all’interno del parco.
Funzionerà? Gli obiettivi sono molto ambiziosi: si parla di 6 milioni di visitatori all’anno, con 2 milioni di turisti stranieri e 4 milioni di visitatori italiani, di cui mezzo milione attraverso gite scolastiche e visite dedicate.