Si parla da anni di una possibile apertura italiana di Starbucks, la grande catena internazionale di caffetterie. Questa volta ci siamo: il primo Starbucks italiano aprirà nel 2016 a Milano.
Con oltre 22.500 coffee house in 68 Paesi e un fatturato di 9 miliardi di dollari, Starbucks è oggi la più grande e celebre catena di caffetterie del mondo. Fondata nel 1971 a Seattle, Starbucks è presente anche in tutti i Paesi europei, ma non in Italia. L’Italia è la patria del caffè e ha ispirato l’evoluzione iniziale del modello Starbucks – a partire da un viaggio a Milano nel 1983 dello storico amministratore delegato Howard Schultz, per cui probabilmente è sempre sembrato strano riproporre la “copia” nel Paese del “modello”, anche perché lo stile “americano” di Starbucks non è detto che sia gradito al pubblico italiano: anni fa Howard Schultz dichiarò che Starbucks in Italia non avrebbe potuto funzionare perché “agli italiani non piacciono le tazze di plastica, e non considerano neanche la possibilità di prendere il caffè fuori dal bar, bevendoselo mentre camminano o guidano”.
Ora la svolta. Secondo quanto riportato per primo dal Corriere della Sera, è in dirittura d’arrivo un accordo tra Starbucks e Antonio Percassi, l’imprenditore bergamasco che controlla – tra le altre cose – la società calcistica Atalanta, il marchio di cosmetica Kiko e il centro commerciale Orio Center. Percassi dovrebbe svolgere il ruolo di franchising partner per l’Italia, come ha già fatto con i negozi di lingerie Victoria’s Secret. Il primo Starbucks italiano è in arrivo nel 2016 nel centro di Milano. La chiave del successo dovrebbe essere legata, oltre alla parte caffetteria, alla buona connessione wi-fi e alla possibilità – per studenti e professionisti milanesi in pausa pranzo – di vedere film, serie tv e news (Starbucks digital network).
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