Grom, l’azienda italiana leader nel settore delle gelaterie, è stata acquistata dalla multinazionale anglo-olandese Unilever. Il Made in Italy agroalimentare perde dunque un altro pezzo.
Abbiamo parlato recentemente di Grom qui su Universofood perché il Codacons, nell’estate 2015, ha diffidato l’azienda dall’utilizzare il termine “artigianale” per indicare il gelato, dato che i gelati Grom non sono prodotti freschi ma si ottengono da miscele pastorizzate e congelate. Non si tratta dunque di prodotti artigianali, ma certamente di gelati industriali di pregio, con l’utilizzo di molte materie prime biologiche, Dop, Igp o presidio Slow Food, e senza l’aiuto di coloranti e conservanti.
Fondata a Torino da Guido Martinetti e Federico Grom nel 2003, arrivata oggi a 67 gelaterie con 7 presenze estere (New York, Hollywood, Osaka, Dubai, Giacarta, Malibù, Parigi), Grom è una delle realtà più importanti dell’agroalimentare italiano, ha un fatturato di 30 milioni e 650 addetti, è sicuramente il brand oggi più “di moda” nel comparto delle gelaterie, ed è la storia di un grandissimo successo imprenditoriale italiano che è stato anche celebrato in un libro pubblicato da Bompiani.
Come molte volte è accaduto negli ultimi vent’anni (qui una breve storia della vendita ad aziende estere dei grandi marchi alimentari italiani), al successo di un brand tricolore è seguita la vendita a investitori stranieri. Grom è stata acquistata dalla multinazionale anglo-olandese Unilever, un colosso da 48 miliardi di fatturato e 172.000 dipendenti che nel settore alimentare già detiene – tra gli altri – i marchi Algida, Cucciolone, Magnum, Carte d’Or, Lipton e Calvé. Una grandissima opportunità dunque per il gruppo torinese, ma anche una sconfitta per il Made in Italy che pone diverse domande sulla tenuta del sistema Italia.
Kevin Havelock, President Refreshement Category di Unilever, ha rassicurato gli appassionati dei gelati Grom: “Condividiamo la stessa passione per il gelato nonché importanti valori aziendali, quali l’attenzione all’approvvigionamento sostenibile delle materie prime. I consumatori di Grom continueranno ad apprezzare gli stessi gusti e lo stesso sapore del gelato Grom che amano da sempre. Allo stesso modo, facendo leva sulle economie di scala, Unilever favorirà l’accesso a nuovi mercati e aiuterà Grom a creare nuove opportunità di crescita”. Anche secondo Guido Martinetti, uno dei due fondatori di Grom, la “filosofia” resterà la stessa: “continueremo ad utilizzare i migliori ingredienti provenienti dalla nostra azienda agricola biologica Mura Mura e quelli realizzati dai nostri fornitori, e manterremo la produzione a Torino, per continuare ad offrire ai nostri consumatori i gelati ed i sorbetti che amano. Siamo orgogliosi di aver la possibilità di lavorare insieme ai migliori manager di Unilever, perché siamo certi che grazie alle loro competenze e alla loro conoscenza dei mercati internazionali riusciremo a realizzare il sogno, nato 12 anni fa in un piccolo negozio nel centro di Torino, di portare il gelato italiano di qualità nel mondo”. E anche secondo Federico Grom, l’altro fondatore della catena di gelaterie, la vendita a Unilever “è un traguardo importante perché ci permette di realizzare le nostre ambizioni. Unilever è una realtà internazionale con importanti radici in Italia e una forte conoscenza del nostro mercato, dove è presente da 50 anni. Riteniamo che Unilever, con la quale condividiamo valori fondamentali, come la cura della qualità e della filiera agricola, sia il partner giusto per fare un ulteriore passo in avanti, e portare così il nostro brand ed i nostri prodotti in nuovi Paesi”.
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