È ufficiale: l’Arte della Pizza napoletana è stata scelta dalla Commissione italiana Unesco come candidatura nazionale per la “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Si conclude dunque positivamente una lunga battaglia che era culminata negli ultimi mesi con la raccolta di oltre 200.000 firme.
L’Arte della Pizza napoletana (precisamente: “Arte dei pizzaiuoli napoletani”) aveva già sfiorato nel 2012 la candidatura a Patrimonio dell’Umanità Unesco. Ora potrebbe essere la volta buona: dopo la recente mobilitazione che ha portato alla raccolta di oltre 200.000 firme per chiedere la candidatura della pizza, finalmente la Commissione Nazionale ha dato il via libera e il 30 marzo ha trasmesso la pratica alla sede centrale dell’Unesco. L’arte della pizza è dunque la nuova candidata ufficiale dell’Italia ad entrare nella Lista dei Beni Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, una lista che al momento vede già sei riconoscimenti italiani: la Vite ad Alberello di Pantelleria (primo riconoscimento di questo tipo per una pratica agricola), le Macchine a spalla, la Dieta Mediterranea, l’Arte del violino a Cremona, il Canto a Tenore della Sardegna, l’Opera dei Pupi della Sicilia.
Ora la battaglia per l’arte della pizza si sposta sul piano internazionale: tra il primo aprile 2015 e il 15 novembre 2016 i valutatori dell’Unesco provenienti da 163 Stati saranno chiamati per esaminare le diverse candidature. Il riconoscimento Unesco dell’arte della pizza napoletana sarebbe un risultato importantissimo per un settore che in Italia vale 10 miliardi all’anno, per un totale di circa 63.000 pizzerie e 150.000 posti di lavoro. Il riconoscimento Unesco rappresenterebbe anche un forte messaggio di difesa della vera pizza Made in Italy dalle truffe, dalle frodi, dal falso Made in Italy e dall’Italian Sounding (le stime parlano di circa due pizze su tre servite in Italia che non hanno ingredienti italiani).
Questo il commento del Ministro Maurizio Martina: “la decisione della Commissione Nazionale Unesco ci riempie di gioia, soprattutto perché arriva a pochi giorni dall’inaugurazione dell’Esposizione Universale a Milano dedicata ai temi della nutrizione. La scelta della pizza rappresenta il modo migliore per riaffermare l’importanza che il patrimonio culturale agroalimentare ha per l’Italia, e si tratta di una decisione rilevante anche per contrastare quei fenomeni di imitazione di questa antica arte e rilanciare le tecniche tradizionali di produzione, tramandate di generazione in generazione”. Mentre secondo la Coldiretti “il riconoscimento dell’Unesco alla candidatura della pizza ha un valore straordinario per l’Italia, che è il Paese dove è più radicata la cultura alimentare e dove la pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale. La candidatura della pizza è un modo di dare importanza ad una tradizione sostenibile, attenta alla naturalità, che parla di materie prime povere e d’ingegnosità umana, di genialità di donne e uomini che volevano trovare modi gustosi e sostanziosi per nutrire le proprie famiglie e la propria comunità”.
(Luigi Torriani)
La pizza napoletana è obsoleta !!!
La gente si è evoluta e ha inventato impasti più digeribili e più versatili !!!
Non per niente i campioni del mondo non sono più napoletani !!!
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