Crescono le frodi nel settore dei vini. Un nuovo maxisequestro ha portato al ritiro di ben 7.000 ettolitri di vini toscani privi di tracciabilità.
I vini italiani sono e restano i più venduti e i più apprezzati nel mondo. Ma gli ultimi mesi sono stati molto difficili per il settore vinicolo italiano: la vendemmia 2014 è la peggiore degli ultimi cinquant’anni e ci sono stati diversi importanti sequestri. Che le truffe e le frodi nel settore vinicolo fossero in aumento nel nostro Paese risultava già evidente alcuni mesi fa, quando i dati diffusi dalla Coldiretti segnalavano un aumento del 58% dell’import di vini nell’ultimo anno (dove fa a finire tutto questo vino importato se poi in etichetta i vini sono sempre “italiani”?). Ci sono stati poi (tra i tanti) a giugno il sequestro di 30.000 bottiglie di falso Brunello e falso Chianti, e a settembre un maxisequestro di 160.000 litri di falsi Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino.
Ora, a ottobre 2014, un nuovo maxisequestro. A seguito di una serie di controlli presso due cantine di una delle maggiori aziende vinicole della provincia di Grosseto, gli uffici della Toscana e dell’Umbria dell’Icqrf (Ispettorato repressione frodi), insieme ai Nas, ai Nil (Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro) Carabinieri di Livorno e Grosseto e ai militari della Stazione Carabinieri di Orbetello hanno sequestrato 7.000 ettolitri di vini appartenenti alle denominazioni di origine Morellino di Scansano Docg e Maremma Toscana Doc e all’indicazione geografica Toscana (valore totale dei vini sequestrati 420.000 euro). I vini sono stati sequestrati perché totalmente privi di tracciabilità: i mosti in fermentazione sono risultati, durante i controlli, assolutamente non identificabili, l’azienda non aveva effettuato alcuna annotazione sui registri Vitivinicoli, non c’era alcun documento di accompagnamento e non c’era alcun cartello con indicazioni sulle origini e la natura dei mosti.
Il Ministro Maurizio Martina, come in tutti i casi recenti di sequestri vinicoli, ha commentato la notizia sottolineando il buon funzionamento del sistema italiano di controlli sul vino: “abbiamo un sistema di controlli efficace e ben radicato sul territorio, come dimostra anche questa operazione. Dall’inizio dell’anno abbiamo fatto più di 60mila controlli, anche per tutelare i nostri prodotti a denominazione, come in questo caso. La reputazione e la sicurezza dei nostri vini d’eccellenza va salvaguardata attraverso operazioni sinergiche che vedano il coordinamento degli organismi di controllo e mettano fuori gioco chi viola la legge. È un tema sul quale siamo costantemente impegnati e che vogliamo rilanciare anche in ambito europeo con il Forum sulla lotta alla contraffazione agroalimentare che organizzeremo a Milano a marzo 2015, riunendo tutti gli organismi di controllo europei”.
(Luigi Torriani)
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