Abbiamo già visto recentemente, qui su Universofood, le classifiche dei migliori vini italiani secondo le grandi guide enogastronomiche. Ma come sono andate le vendite dei vini italiani nell’ultimo anno (non l’export, che notoriamente è in continua crescita, ma i consumi interni)? E quali sono stati i vini più venduti in Italia? Vediamo tutti gli ultimi dati dell’IRI sull’andamento del comparto vinicolo italiano.
Da dieci anni Vinitaly commissiona ogni anno all’IRI una ricerca sull’andamento delle vendite di vino nel nostro Paese. Anche l’ultima ricerca dell’IRI, i cui risultati sono stati diffusi il 12 marzo 2014 (qui il pdf completo) e saranno illustrati e commentati il 7 aprile a Verona nell’ambito di Vinitaly, riguarda le vendite nel solo nel solo canale della Gdo (Grande Distribuzione, supermercati), un canale che copre circa il 63% di tutto del vino venduto in Italia.
Nell’ultimo anno (cioè nell’intero 2013) sono stati venduti 517 milioni di litri di vino, per un valore di un miliardo e mezzo di euro. In volume si registra rispetto al 2012 una flessione nelle vendite pari al 6,5% (nel 2012 c’era stato un -3,6% rispetto al 2011), ma c’è stato un forte aumento dei prezzi (in media +10,2% al litro) per cui in valore c’è stata una crescita nelle vendite (+3,1%). Il formato più venduto resta quello classico delle bottiglie da 75cl a denominazione d’origine (Doc, Docg e Igt) che nel 2013 ha avuto un volume superiore ai 213 milioni di litri per un valore di poco inferiore al miliardo di euro, con una flessione in volume del 3,2% rispetto al 2012. Ma nel 2012 c’era stato un calo più pronunciato, con un -3,5% rispetto al 2011, e nel 2013 c’è stato anche un aumento medio di prezzo del 5,6%, fino ad arrivare a un prezzo medio a bottiglia di 4,5 euro, per cui la flessione in volume del 3,2% è considerata un dato tutto sommato positivo (relativamente positivo, ovvero meno negativo di altri). Le vendite di vini del formato in brik scendono nel 2013 addirittura del 9,4%, un dato legato al forte aumento medio di prezzo (+20,5%). Il vino da tavola privo di denominazione d’origine e venduto nelle tradizionali bottiglie da 75cl resta praticamente stabile (-0,3% in volume), mentre i vini “bag in box” (le confezioni da tre litri con rubinetto) scendono del 3,1% (9 milioni di litri per un totale di 15 milioni di euro). Sono invece in continua crescita i vini biologici, che segnano un +4% in volume nelle vendite (1 milioni di litri, 5 milioni di euro).
La tipologia di vino più amata dagli italiani resta quella del rosso fermo (236 milioni di litri venduti nel 2013), seguita dal bianco fermo (184 milioni di litri). Seguono, a grande distanza, il rosso frizzante (34 milioni di litri), il bianco frizzante (30 milioni di litri), il rosato fermo (26 milioni di litri) e il rosato frizzante (6 milioni di litri). Facendo il confronto con il 2012, notiamo però una flessione più pronunciata nelle vendite dei vini rossi mentre tengono maggiormente i bianchi (le vendite di rosso fermo scendono in volume del 7,7%, quelle di bianco fermo del 5,7%; le vendite di rosso frizzante scendono del 5,2%, quelle di bianco frizzante del 3%; le vendite di vini rosati scendono del 6,3% per il rosato fermo e del 6,6% per il rosato frizzante).
E QUALI SONO STATI NELL’ULTIMO ANNO I VINI PIU’ VENDUTI IN ITALIA?
La classifica delle vendite, in volume, è questa (la classifica a valore è un po’ diversa, ed è visibile qui nella tabella 5): il vino più bevuto dagli italiani è il LAMBRUSCO (Emilia Romagna, 13 milioni e 393 mila litri, -4,7% nelle vendite rispetto al 2012); al secondo posto il CHIANTI (Toscana, 11 milioni e 778 mila litri, -3,4% rispetto al 2012); al terzo posto il BONARDA (Lombardia, 7 milioni e 906 mila litri, +1,4% rispetto al 2012); al quarto posto il BARBERA (Emilia Romagna/Piemonte, 7 milioni e 664 mila litri, -5,5% rispetto al 2012); al quinto posto il MONTEPULCIANO (Abruzzo, 7 milioni e 657 mila litri, scende però del 10,4% nelle vendite rispetto al 2012); al sesto posto lo CHARDONNAY (Internazionale, 6 milioni e 961 mila litri, +0,5% rispetto al 2012); al settimo posto il SANGIOVESE (Toscana/Emilia Romagna/Puglia, 6 milioni e 372 mila litri, scende però del 9,5% nelle vendite rispetto al 2012); all’ottavo posto il NERO D’AVOLA (Sicilia, 5 milioni e 866 mila litri, -6,4% rispetto al 2012); al nono posto il VERMENTINO (Sardegna/Toscana, 5 milioni e 765 mila, litri, con una forte crescita rispetto al 2012, +10%); al decimo posto il PROSECCO (Veneto, 5 milioni e 45 mila litri, con una forte crescita rispetto al 2012, +12,3%); all’undicesimo posto il MERLOT (Triveneto, 4 milioni e 511 mila litri, con un forte calo rispetto al 2012, -10,8%); al dodicesimo posto il MULLER THURGAU (Trentino Alto Adige, 3 milioni e 804 mila litri, -2,7% rispetto al 2012); al tredicesimo posto il DOLCETTO (Piemonte, 3 milioni e 605 mila litri, +0,9% rispetto al 2012); al quattordicesimo posto il GUTTURNIO (Lombardia, 3 milioni e 224 mila litri, +5,5% rispetto al 2012); al quindicesimo posto il MORELLINO (Toscana, 2 milioni e 801 mila litri, -0,5% rispetto al 2012); al sedicesimo posto il PIGNOLETTO (Emilia Romagna, 2 milioni e 552 mila litri, con un eccezionale +18,8% rispetto al 2012); al diciassettesimo posto il BARDOLINO (Veneto, 2 milioni e 369 mila litri, con un ottimo +7,2% rispetto al 2012); al diciottesimo posto il CANNONAU (Sardegna, 2 milioni e 284 mila litri, con un eccezionale +17,2% rispetto al 2012); al diciannovesimo posto lo SYRAH ((Sicilia, 2 milioni e 88 mila litri, con un ottimo +9,1% rispetto al 2012); al ventesimo posto il TRAMINER (Trentino Alto Adige, 1 milione e 699 mila litri, con un ottimo +5,2% rispetto al 2012); al ventunesimo posto l’AGLIANICO (Campania, 1 milioni e 537 mila litri, con un ottimo +8,9% rispetto al 2012).
(Luigi Torriani)