Commissario europeo contro commissario Montalbano. In una vicenda che ha dell’incredibile. Il commissario europeo per la pesca, Maria Damanaki, ha scritto una lettera a Camilleri per chiedergli di togliere il novellame (la cui è pesca oggi è vietata nel Mediterraneo) dalla dieta di Montalbano. Una richiesta che ha irritato lo scrittore siciliano, e che riapre in forma estrema la battaglia per la salvezza degli stock ittici mediterranei.
Un dato è certo: il Mediterraneo è da tempo un mare che si sta sterilizzando, con l’82% degli stock che sono sovrasfruttati. E da tempo, almeno a partire dalla bozza Tremonti sui fermo pesco nell’Adriatico, si lavora seriamente sia a livello italiano sia a livello europeo per una legislazione sempre più restrittiva. Fino ad arrivare alla cosiddetta licenza a punti, che è entrata in vigore a partire dal primo gennaio e che prevede che ogni pescatore che infrange le regole dell’Unione Europea sulla pesca vada incontro per ogni infrazione ad una determinata perdita di punti (fino alla temporanea sospenzione della licenza di pesca a 18, 36 e 54 punti, e fino addirittura al ritiro definitivo della licenza al traguardo dei 90 punti). Una misura che ha scatenato le ire dei pescatori italiani, già duramente provati dall’introduzione dell’ Iva al 10% sul gasolio dei pescherecci, dall’ accordo Ue-Marocco sulle liberalizzazioni e dal caro carburanti (il gasolio costa oggi ai pescatori il 25% in più rispetto a un anno fa, con cifre che ormai superano gli 80 centesimi al litro).
Tra le regole introdotte di recente c’è il divieto di pesca dei bianchetti (il novellame di alici e sarde), che in Italia è in vigore dal giugno 2010 (anche se ci sono deroghe per la pesca dei rossetti, pesci adulti di piccolissima taglia molto simili ai bianchetti e un tempo spacciati per questi ultimi da parte di molti rivenditori). La quasi totalità dei pescatori italiani, peraltro, a quanto pare sta rigando dritto, visto che a parità di controlli i i sequestri e le sanzioni sono scesci del 50% nei primi mesi del 2012. Ma la battaglia continua, fino ad assumere i contorni parossistici del caso Montalbano.
Questi i fatti. Il commissario europeo per la Pesca Maria Damanaki, a Bruxelles, nel corso di una conferenza sulla biodiversità nel Mediterraneo promossa dall’eurodeputata del Pd Rita Borsellino, ha espresso tutta la sua delusione per il fatto che il commissario Montalbano, di cui è “una grande fan”, purtroppo nei libri di Camilleri (di cui è “un’appassionata lettrice”) “ama il novellame di pesce”. La signora Damanaki ha poi aggiunto di aver inviato una lettera allo stesso Camilleri per chiedergli di “non permettere al suo personaggio di mangiare novellame”, cosa “inaccettabile nel Mediterraneo”. Una vicenda che se da una parte segnala come la grande popolarità di Camilleri abbia ormai ampiamente travalicato i confini italiani, dall’altra ha lasciato di stucco lo scrittore siciliano. Che ha così commentato: “non ho ancora ricevuto la lettera del commissario europeo per la Pesca, Maria Damanaki. La aspetto e poi, eventualmente, potrò commentare. Non avendola ricevuta per il momento non posso esprimermi. Certo forse serve un po’ di maggiore serietà. A Montalbano piacciono le triglie di scoglio, che non sono vietate, e qualche volta mangia anche i bianchetti, come da tradizione in Sicilia. Se la prendono con un personaggio di fantasia? Non capisco”.
Questa infine l’ironica replica del presidente del Movimento Difesa del Cittadino Antonio Longo: “non sarebbe il caso anche di vietare la lettura nelle scuole di Pinocchio, perché Geppetto e il burattino nella pancia della balena (peraltro con una candela accesa!!!) potrebbero nuocere alla protezione dei cetacei? E sempre a tutela dei cetacei proporrò di far bruciare sulla pubblica piazza tutte le copie di Moby Dick di Melville, perché stimolerebbe la caccia alle balene…”.
(Luigi Torriani)
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