Sabato 10 e domenica 11 settembre si tiene a Canzo, in provincia di Como, la ventiquattresima edizione di una della massime fiere biologiche nazionali: la Biofera. Una manifestazione partita nel 1988 e da allora in continua crescita per gradimento e numero di visitatori. In linea con il successo sempre più dirompente dei prodotti biologici sul mercato italiano. Il marchio biologico, oggi, vince sempre.
Da vent’anni l’agricoltura biologica registra incrementi annui a un ritmo del 25/30%. Da ambito di nicchia quale era, oggi il biologico si è ormai consolidato come uno dei settori di punta dell’agricoltura europea. Soprattutto in Italia, Paese che detiene la leadership continentale per numero di operatori impiegati nella filiera dell’agricoltura biologica (si parla di 45.509 operatori biologici) e anche per ettari di superficie coltivati con metodi biologici (1.106.684 ettari).
E l’ascesa del biologico italiano non accenna in alcun modo a rallentare. Anzi. Secondo una recente analisi della Coldiretti su dati Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) l’acquisto di prodotti biologici in Italia è cresciuto del 13% nel solo primo bimestre 2011. Un aumento record che diventa eclatante nel caso di alcuni prodotti, in particolare la pasta biologica (+97%), le mozzarelle (+120%) e il latte (+77% per quello a lunga conservazione, +32% per quello fresco). D’altronde secondo un sondaggio presentato dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) il 65% degli italiani considera il biologico più appetibile e più sicuro dei prodotti convenzionali.
Certamente anche il termine “biologico” è generico e indica una realtà che al suo interno è piuttosto eterogenea e sfaccettata. E’ biologico il prodotto che si avvale dello specifico marchio UE, marchio che viene rilasciato quando almeno il 95% degli ingredienti sono biologici, cioè sono stati prodotti senza l’utilizzo di sostanze chimiche sintetizzate dall’uomo, senza Ogm e senza preparati tossici per combattere i parassiti. Rispettate queste condizioni, “biologico” è sia un prodotto confezionato distribuito dalla GDO (grande distribuzione) sia un alimento – un cibo o una bevanda – dall’alta qualità e dalla distribuzione esclusivamente locale.
Sicuramente di qualità è la proposta biologica della Biofera, con piccoli produttori agricoli chiamati su invito da tutta Italia, e con una proposta enogastronomica biologica particolarmente ricca, che va dai formaggi, agli olii, ai pesci di lago, agli insaccati, vini, liquori, frutta, verdura, prodotti da forno, zafferano e molto altro.
Accanto ai cibi e ai vini (proposti anche attraverso degustazioni e attraverso un servizio ristorante con cucina a scelta tra menù tradizionale, vegetariano, vegano e macrobiotico) la Biofera popone inoltre un’ulteriore, ampia, offerta: articoli di artigianato in legno, metallo e pietra, tessuti, libri di storia locale e libri di cultura biologica, incontri culturali (quest’anno sul tema “La terra”), medicina naturale, teatro, musica, giochi per bambini, e conferenze nei saloni e nel battistero dello storico palazzo di Villa Meda.
Una manifestazione – la Biofera – che attira ogni anno diverse migliaia di visitatori nel corso della due giorni di esposizioni. Quest’anno per venire incontro al pubblico brianzolo e milanese gli organizzatori hanno anche pensato- per domenica 11 settembre – a un treno d’epoca con locomotiva a vapore (la “Duecento/05”, la più antica locomotiva d’Europa ancora in funzione) con partenza da Milano Cadorna alle ore 9.30, fermate intermedie a Seveso, Mariano ed Erba, e arrivo alla stazione di Canzo alle ore 11.05. Il ritorno è previsto con partenza da Canzo alle 16.55. Il biglietto – gratuito per i bambini con meno di 5 anni – è di 15 euro A/R.
Per maggiori informazioni sul treno d’epoca e in generale sulla Biofera visitare il sito: http://biofera.altervista.org/
(Luigi Torriani)
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