Expo Milano 2015, con venti milioni di visitatori stimati tra il primo maggio e il 31 di ottobre, è potenzialmente un’occasione storica e irripetibile per l’Italia intera e ovviamente lo è (dovrebbe esserlo) per i ristoranti di Milano e hinterland. Ma c’è un problema di orari di chiusura e di prezzo dei biglietti che non aiuta l’afflusso dei visitatori verso i ristoranti milanesi.
Le criticità – sottolineate da diversi operatori di settore – sono essenzialmente due: l’orario di chiusura di Expo (fissato alle ore 23.00) e il prezzo del biglietto per l’ingresso serale (5 euro). Chiudere alle 23.00 – mentre solitamente agli Expo la chiusura è fissata alle ore 20.00 – significa spingere i visitatori a fermarsi a cena all’interno dei padiglioni di Expo anziché cercare un ristorante a Milano o dintorni. E far pagare soltanto 5 euro per l’ingresso serale (dalle 19.00 alle 23.00), anziché almeno 15 euro come si era detto inizialmente, significa allontanare ulteriormente i visitatori dall’idea di cercarsi un ristorante fuori dal perimetro di Expo. Non dimentichiamo che all’interno dell’area Expo ci saranno circa 130 ristoranti (gestiti da Eataly, da Peck, da Cir e da altri). Sembra riproporsi in questo caso – su scala incomparabilmente molto più ampia – l’annosa questione della coesistenza tra sagre e ristoranti: da una parte le sagre attirano persone, dall’altra tolgono potenziali clienti ai ristoranti.
Matteo Scibilia, ristoratore e responsabile scientifico della rivista Italia a Tavola, ha chiarito la questione in questi termini scrivendo una lettera aperta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi:
” Caro Presidente… caro Matteo,
ci accomuna il nome, anche io mi chiamo Matteo e ho avuto l’onore di conoscerti ad un evento gastronomico a Firenze, quando eri ancora sindaco, complice Aldo Cursano vicepresidente vicario della Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi.
Ho 60 anni. Ho diversi incarichi di responsabilità nel settore della ristorazione. Sono un cuoco ristoratore, quindi un piccolo imprenditore, in provincia di Monza e Brianza, svolgo questo lavoro da oltre 30 anni, insegno Cucina in un istituto di Salesiani qui nel territorio. Sono stato premiato dall’allora ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, con la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per meriti di Cultura e di Scuola, con particolare riferimento alla diffusione della cultura enogastronomica nel nostro Paese. Sono berlusconiano per fede politica, non senza riconoscere al nostro Silvio alcuni errori di percorso. Ti scrivo perché ho, anzi abbiamo in tanti, qualche perplessità sull’Expo 2015 di Milano. Da mesi, o meglio dal momento in cui l’allora sindaco di Milano, Letizia Moratti, aveva comunicato che la città aveva avuto la meglio su Smirne, in tanti abbiamo creduto veramente che questa Esposizione universale sarebbe stata una opportunità di sviluppo e di ripresa per il Paese. In tanti, e anche tu hai fatto la tua parte, avete promosso l’Expo come una reale, possibile opportunità di creare occupazione, non solo per Milano e dintorni, ma addirittura per tutto il Paese. Naturalmente giudico tutto ciò in nome della tutela del settore dell’enogastronomia e del turismo.
Oggi sul Corriere della Sera è stato pubblicato un articolo, a firma di Elisabetta Soglio, che illustra molti dettagli relativi ai biglietti e agli orari di Expo. A tal proposito la chiusura è fissata alle 23.00, contrariamente a tutti gli altri Expo, con chiusura alle 20.00. La Soglio parla anche di un biglietto serale a 5 euro, per facilitare l’ingresso post-pomeridiano, per frequentare e godere degli oltre 130 ristoranti interni. Se tutto questo è l’Expo, allora il mercato milanesenon avrà nessun vantaggio e beneficio, anzi con l’offerta di 5 euro, noi ristoratori rischiamo di perdere anche i nostri clienti abitudinari. Perciò siamo molto increduli di quanto sta avvenendo.
Ciò che chiedo, che ti chiedo, certo che la mia richiesta sia condivisa anche dalla totalità dei miei colleghi, è probabilmente una cosa impossibile: se vuoi che l’Expo sia ricordato come un evento memorabile deve chiudere alle 20.00 e permettere alle centinaia di migliaia di visitatori di spalmarsi sulle nostre attività. Questa sì che sarebbe una boccata di ossigeno per tutti.
L’Expo è già di per se un evento non facile, in più il nostro è dedicato al cibo; non penalizziamo chi da anni lavora nel settore e contribuisce a renderlo tanto rilevante per il nostro Paese.
Matteo Scibilia “
Mentre il direttore della rivista Italia a Tavola Alberto Lupini, in un editoriale, ha denunciato il problema in questi termini:
” Fra meno di due mesi il tanto atteso appuntamento dell’Expo accenderà un faro a livello mondiale sui temi dell’alimentazione e, speriamo, sull’Italia. Su Milano si accentrerà un’attenzione internazionale che avrà ricadute certamente positive per alcune aziende (gli alberghi in prima linea) e a livello generale sulla filiera agroalimentare italiana. Che possa dare benefici alle aziende di produzione è però tutt’altro che scontato, perché se potrà essere una grande opportunità per il Sistema Italia, non sarà certo quella “vetrina” che molti produttori si illudono di poter aprire a Rho. All’Expo ci andranno turisti e scolaresche, non certo i buyer.
L’attenzione vera dei visitatori sarà sui progetti mondiali per sfamare miliardi di persone (mentre l’Italia potrebbe al massimo sfamare i “ricchi” del mondo) e l’Expo in sé si presenterà come un grande palcoscenico per la ricerca scientifica, per l’innovazione, per i criteri di alimentazione. Ma non sarà certo una fiera commerciale. Chi pensa di fare business o di investire nella promozione del marchio e non si garantirà un po’ di comunicazione “tradizionale” rischierà di sprecare risorse.
Ma chi rischia davvero di non guadagnare nulla da un evento sull’alimentazione sono iristoratori milanesi e lombardi. Expo ha infatti annunciato la peggiore delle scelte possibili, quella che abbiamo denunciato per mesi quasi in solitudine. La sera (chiusi tutti i padiglioni e quindi in assenza di ogni opportunità di conoscenza e aggiornamento) Expo si trasformerà in una sorta di Gardaland del cibo in cui sarà possibile accedere solo ai circa 130 ristoranti gestiti da Cir, Eataly, Peck e altri. Dalle 20 alle 23, pagando solo 5 euro (tempo fa si parlava almeno di 15 euro di ingresso serale), l’Esposizione universale attirerà masse di visitatori (molti dei quali anche lombardi…) con quella che si presenta come la più grande concentrazione di ristoranti al mondo. E chi entrerà in quei locali non andrà certo in quelli che costituiscono l’offerta di Milano e dell’hinterland, che avrebbero dovuto fungere invece da vetrina vera del Sistema Italia.
E la cosa ridicola è che la stessa Expo, attraverso la sua struttura di promozione eventi Explora, propone proprio ai ristoratori milanesi di aderire agli elenchi che pubblicherà sul sito ufficiale pagando 400 euro. Come dire “cornuti e mazziati” perché Expo spingerà per portare nei “suoi” ristoranti (che pagano royalties) e al tempo stesso illude quelli che ne saranno penalizzati. “
(Luigi Torriani)
I put the ‘Zend’ folder inh:5ei/Applications/MAMP/bin/pspd/lib/php/so it’s on php’s include path.and the ‘zf.php’ and ‘zf.sh’ inside:/Applications/MAMP/bin/php5/bin/and then with MAMP running you can create access the zf.sh file via:/Applications/MAMP/bin/php5/bin/zf.sh