Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha reso nota la scoperta di una nuova grande frode nella filiera nell’olio. L’operazione – chiamata “Olio di carta” – ha portato alla luce un giro di fatture false e di falsa documentazione relativo al commercio di oltre mezzo milione di litri di falso olio extravergine Made in Italy.
Il nuovo scandalo è soltanto la punta di un iceberg. Quello delle frodi e delle truffe nella filiera dell’olio di oliva è un problema cronico – uno dei più gravi del Made in Italy agroalimentare – che abbiamo affrontato molte volte qui su Universofood, soffermandoci in particolare sul libro-inchiesta “Extraverginità. Il sublime e scandaloso mondo dell’olio di oliva” di Tom Mueller, sul fumetto interattivo del New York Times “Extra Virgin Suicide. The adulteration of italian olive oil“, sul fatto che il Gruppo Deoleo (in parte inglese, in parte spagnolo) vende 300 milioni di litri di olio spagnolo con marchi italiani (Bertolli, Carapelli, Sasso), sulla notizia che due tra i più importanti marchi italiani di olio (Sagra e Filippo Berio) sono stati venduti a una multinazionale cinese, sul fatto che il recente calo nella produzione di olio determina un ulteriore aumento del rischio di truffe e frodi, e sui dati che segnalano per il 2014 un’ulteriore crescita dell’import di olio di oliva in Italia (+45%). Secondo la Coldiretti almeno due bottiglie di olio su tre vendute in Italia contengono contengono almeno in parte degli oli di importazione, e non potrebbe essere altrimenti essendo l’Italia il primo Paese importatore di olio di oliva al mondo.
Qualcosa sul fronte legislativo si sta muovendo, dalle nuove normative europee sull’etichettatura degli oli alla recente introduzione dell’obbligo del tappo antirabbocco per l’olio nei ristoranti. Nel frattempo è stata diffusa dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali la notizia di un nuovo scandalo. L’ Operazione Olio di carta, coordinata dalla Procura di Trani, ha svelato un sistema di frode con radici in Puglia e Calabria ma esteso anche in Toscana e Liguria. Al momento sono otto gli indagati, con l’accusa di frode agroalimentare e di reati fiscali. Dalle indagini sarebbe emerso un giro di fatture false per oltre 10 milioni di euro relativo al commercio di oltre mezzo milione di litri di olio extravergine di oliva italiano del valore complessivo di 3 milioni di euro. Gli indagati avrebbero sia prodotto false fatture su quantitativi di olio inesistenti attribuiti ad aziende agricole compiacenti, sia emesso falsa documentazione per vendere come olio extravergine Made in Italy un olio di ignota provenienza, pronto per essere confezionato e messo in commercio.
Il Ministro Maurizio Martina ha commentato l’Operazione Olio di carta in questi termini: “abbiamo rafforzato i controlli sulla filiera dell’olio proprio perché il calo della produzione che registriamo quest’anno espone il settore al rischio di un incremento delle frodi. L’operazione ‘Olio di carta’ è la dimostrazione del nostro impegno a garanzia dei consumatori e per la tutela delle migliaia di produttori onesti che affrontano già un periodo di crisi. L’azione di verifica è stata potenziata e traccia il prodotto dall’ingresso nei porti, alla trasformazione e fino all’immissione in commercio. Vogliamo ribadire con chiarezza che non c’è spazio per chi viola le regole. Il nostro Ispettorato repressione frodi e gli altri organismi di controllo sono in campo quotidianamente con professionalità ed efficacia, confermando il valore del nostro sistema antifrodi”.
(Luigi Torriani)