Il mese di luglio 2014 è stato il più piovoso degli ultimi ottant’anni, con un amento delle precipitazioni del 73% rispetto alla media stagionale. Vediamo quali sono – secondo le prime stime della Coldiretti – i danni del maltempo sull’agricoltura.
Bisogna tornare indietro fino al 1932 per trovare un luglio più piovoso di quello che abbiamo appena trascorso, e le precipitazioni nel luglio 2014 sono state superiori del 73% rispetto alle precipitazioni medie di luglio nel periodo 1971-2000. Questo il dato medio nazionale, mentre sono decisamente peggiori i dati per la Toscana (+490% nella piovosità a luglio rispetto alla media degli ultimi trent’anni), per la Lombardia (il luglio più piovoso dal 1899 a Milano), e per il Piemonte (a Torino il luglio più piovoso dal 1826).
In questo contesto le prime stime della Coldiretti sull’impatto del maltempo sull’agricoltura italiana sono molto pesanti. Decisivi sono in particolare i danni sulle api, che per la troppa pioggia faticano a volare e quindi a raggiungere il nettare dei fiori che è indispensabile per produrre il miele. L’apicoltura – un settore che in Italia vale 70 milioni di euro e dà lavoro a 50.000 apicoltori, per un totale di circa 1,1 milioni di alveari e una produzione annua di 200.000 quintali di miele – dovrebbe quindi registrare una stagione produttiva al minimo storico, con un calo nella produzione di miele (rispetto allo scorso anno) fino al 70% nel Nord e nel Sud Italia, e fino al 40% nelle regioni del Centro. Ma l’impatto del maltempo sulle api non riguarda esclusivamente la produzione di miele. Come ha spiegato il presidente della “Settimana del Miele” Hubert Ciacci “quando si parla di api non si parla solo di miele ma anche di agricoltura e della produzione di tutti quei prodotti che comunemente portiamo sulle nostre tavole, dalle mele alle mandorle, dalle pesche alle pere, dalle melanzane all’uva, dai cetrioli alle fragole, solo per citare alcune delle 71 colture su 100 che provvedono all’alimentazione umana, le quali vengono impollinate dalle api. Un ‘servizio’ valutato 3,5 miliardi di euro“.
Il maltempo del luglio 2014 è stato poi devastante per i danni arrecati alle aziende agricole e alle coltivazioni. La Coldiretti, in un comunicato stampa, ha riassunto la situazione in questi termini: “dalle vigne devastate dalle grandinate ai campi di pomodori e ortaggi finiti sott’acqua, il maltempo ha colpito e continua a colpire duramente le campagne della Penisola, con danni che in diversi casi interessano fino al 60 per cento dei raccolti. In Lombardia, nelle zone della Brianza e del’Alto Milanese si segnalano terreni come acquitrini, raccolti e semine di verdure in tilt, disagi nel taglio di fieno e frumento. I raccolti di pomodori, melanzane, peperoni sono fortemente danneggiati, mentre la stagione per i meloni è da dimenticare. Ma le piogge stanno impedendo anche le operazioni di sfalcio del fieno. Problemi gravi ci sono stati e ci sono anche in Toscana, dove le piogge intense e fitte cadute in poche ore negli scorsi giorni unite a fenomeni di grandinate, in particolare in Versilia, hanno danneggiato molte delle colture stagionali come i meloni, i pomodori e le insalate pronte per essere raccolte e finire sulle tavole. A soffrire, sotto decine di centimetri di acqua che si è abbattuta sui terreni soprattutto nella zona di costa, tra la Provincia di Massa Carrara e Lucca, sono state un po’ tutte le produzioni di stagione in campo aperto, e ci sono stati ingenti danni anche alle produzioni floreali tipiche della stagione, come in limonium. Sono molti poi i problemi nelle Marche, dalla provincia di Ancona a quella di Pesaro, dove bombe d’acqua e grandine hanno colpito in particolare vigneti e ulivi, con percentuali di danno che in alcune aziende sono arrivate al 30-40 per cento della produzione. Ma la tempesta di ghiaccio non ha risparmiato neppure gli ortaggi, arrivando a danneggiare persino le carote. Mentre nel Novarese le ripetute trombe d’aria hanno provocato gravi danni alle strutture aziendali, e la pioggia ha più riprese allagato stalle e ricoveri di attrezzature agricole”.
A sorridere per il maltempo dell’estate 2014 sono soltanto gli appassionati di funghi. Secondo quanto diffuso dalla Coldiretti, “l’estate pazza 2014, con un mese di giugno e luglio da record per piovosità, ha provocato uno straordinario boom fuori stagione per i funghi, con le raccolte che sono già avviate anche con un mese di anticipo soprattutto al nord. Le previsioni sono per un raccolto superiore a quello delle annate normali, in cui si stima che negli oltre 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo dell’Italia si realizzi una produzione di circa 30mila tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati. L’attività di ricerca dei funghi non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri, ma svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive, dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di ‘professionisti’ impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici”.
(Luigi Torriani)