I ministri dell’Agricoltura di Italia, Francia e Spagna (Maurizio Martina, Stéphane Le Foll, Isabel Garcìa Tejerina) hanno firmato una lettera inviata al Commissario Europeo per l’Agricoltura Dacian Ciolos in cui chiedono un intervento Ue con misure eccezionali per fronteggiare lo stato di crisi sempre più grave che sta colpendo il settore ortofrutticolo, in particolare la frutta estiva (frutti a nocciolo, specie pesche e nettarine).
Le vendite di frutta e verdura negli ultimi anni hanno avuto un crollo: La media per famiglia negli acquisti di frutta e verdura in Italia nel 2013 è stata pari a 320 chili per famiglia, mentre nel 2000 eravamo a 450 chili per famiglia, con un calo dunque del 30% circa. E la Francia e la Spagna stanno attraversando una situazione analoga, con una forte contrazione delle vendite e un calo insostenibile dei prezzi all’origine (i prezzi pagati al produttore agricolo). Particolarmente grave è la situazione della frutta estiva, soprattutto le pesche e le nettarine, con un dimezzamento dei frutteti negli ultimi trent’anni (ad oggi la superficie a pesche e nettarine in Italia è inferiore ai 70.000 ettari) e con i prezzi all’origine in continua discesa (-40% a luglio 2014 rispetto al luglio 2013).
In questo contesto – che ha visto a luglio la grande mobilitazione della Coldiretti “SOS frutta in Italia” – i ministri dell’Agricoltura di Francia, Italia e Spagna hanno trovato l’accordo su un testo inviato al Commissario Europeo per l’Agricoltura Dacian Ciolos e firmato congiuntamente dai governi dei tre Paesi. Questo il testo della letera:
“Signor Commissario,
Riteniamo opportuno segnalarle la crisi che colpisce i produttori di frutti a nocciolo, in particolare di pesche e nettarine, nei principali paesi produttori, come è stato sottolineato e documentato dai nostri paesi ai servizi della Commissione europea a tutti i livelli. Si tratta a nostro parere di una crisi molto grave, paragonabile in termini di danni a quella che penalizzò i nostri produttori qualche anno fa, e che è di fatto determinata da un certo numero di fattori. In particolare, è da considerare il ruolo dei cambiamenti climatici: anzitutto delle temperature superiori alla media primaverile hanno provocato una precocità dei calendari di produzione e un accavallamento dei calendari di produzione e commercializzazione dei tre paesi come pure un’ eccezionale eccedenza dei prodotti sui mercati nazionali. Le piogge persistenti e le temperature fresche nei mesi di giugno e luglio hanno provocato un calo della domanda a livello locale e potrebbero comportare un deterioramento della qualità e della durata dei prodotti. Inoltre, la crisi in corso in Ucraina e Russia, mercati tradizionali per frutta e verdura europee, limita le esportazioni europee. Questa situazione ha portato ad un drastico calo dei prezzi alla produzione che non coprono i costi di produzione, che genera forti preoccupazioni tra i produttori, che hanno intrapreso azioni di protesta di luglio. Ciò potrebbe provocare la perdita di posti di lavoro stagionali e quindi aumentare le difficoltà sociali. Inoltre, la crisi continua a peggiorare, date le condizioni meteorologiche avverse e il conseguente calo dei prezzi. Purtroppo, come riconosciuto dalla Commissione europea nella sua relazione sulla revisione di medio termine delle disposizioni dell’OCM unica nel 2008, gli strumenti di intervento oggi disponibili per le organizzazioni di produttori si dimostrano insufficienti per affrontare situazioni di grande difficoltà, quale quella attuale. Alla luce di quanto precede, contiamo su di Lei affinché la Commissione europea possa attivare, urgentemente e per un periodo determinato, delle misure eccezionali adeguate, a norma del regolamento (UE) n.1308/2013, Parte V, capitolo I“.
Questo il commento del Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo: “ci auguriamo al più presto una risposta concreta da parte del Commissario all’agricoltura Dacian Ciolos alla positiva richiesta di intervento a sostegno della frutta contenuta nella lettera congiunta dei ministri dell’Agricoltura di Francia, Spagna ed Italia, dopo la nostra mobilitazione in Italia e all’estero che ha anche portato la settimana scorsa ad una lettera analoga da parte dei produttori agricoli aderenti al Copa-Cogeca. Occorre fare presto perché la situazione rischia di compromettere il frutteto italiano e con esso l’economia, il lavoro e l’ambiente. Si tratta di salvare un comparto strategico dell’agroalimentare nazionale che dà lavoro a più di centomila persone, ma che è entrato in difficoltà a causa dell’andamento climatico, della contemporanea maturazione nei principali paesi produttori e del calo dei consumi, crollati di oltre il 30% negli ultimi 15 anni. Parliamo di un rischio per la salute dei consumatori con il consumo di frutta estiva che è sceso sotto il limite dei 400 grammi al giorno consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ma anche per i produttori di pesche e nettarine, a cui le pesche e le nettarine vengono pagate pochi centesimi, al di sotto dei costi di produzione, con il pericolo di portare all’abbattimento delle piante. La superficie attuale a pesche e nettarine in Italia è inferiore ai 70mila ettari, suddivisi principalmente tra Emilia-Romagna, Campania, Piemonte, Sicilia, Puglia, Veneto, Basilicata, Calabria e Lazio. L’effetto di questa crisi potrebbe essere quello di perdere altri 15mila ettari. sulla base di esperienze del passato. Per salvare il pescheto Italia la Coldiretti chiede una serie di interventi che diano al settore migliori prospettive per il futuro, tra cui la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata, un meccanismo di formazione dei prezzi che parta dai costi di produzione e maggiori controlli sul rispetto delle norme di commercializzazione e sui prodotti di importazione, troppo frequentemente spacciati per italiani. Per l’immediato, al fine di dare maggiore soddisfazione a chi produce la buona frutta e rilanciare i consumi di più alta qualità e far ripartire mercato e prezzi negli ultimi giorni di campagna, Coldiretti sostiene la richiesta che il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha fatto alla Commissione Ue per l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario 1308/2013 (Ocm Unica), con un intervento straordinario per la frutta estiva (pesche e nettarine, angurie, meloni, ecc.) che riguardi sia soci sia non soci di organizzazioni ortofrutticole“.
(Luigi Torriani)