Prosegue la crescita dell’export nel settore vinicolo italiano, a ritmi contenuti ma comunque significativi. Nei primi quattro mesi del 2014 si registrano, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un +1% in quantità e un +3% a valore.
Nel 2011 le esportazioni di vini italiani hanno toccato la cifra record di 4,4 miliardi, con un +13% sul 2010. Nel 2012 l’export vinicolo è salito ancora oltrepassando i 4,5 miliardi, e nel 2013 ha superato i 5 miliardi con un +7% sul 2012 (e con numeri particolarmente significativi per i vini del Veneto, del Piemonte, della Toscana, del Trentino Alto Adige e dell’Emilia Romagna). Parliamo qui di una crescita percentuale in valore, perché nel 2013 nelle quantità esportate c’è stato un calo. I primi dati diffusi dalla Coldiretti sull’export vinicolo 2014 (periodo gennaio-aprile 2014, confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso) parlano invece di una crescita sia in valore (+3%) sia in quantità (+1%), per un totale di 6,42 milioni di tonnellate di vini e mosti esportati. A trainare il settore sono i vini confezionati (+2% in quantità, +4% a valore), mentre crolla l’export del vino sfuso (-4% in quantità, -18% a valore).
Considerando nel dettaglio i più importanti mercati di sbocco per i vini italiani, sono da sottolineare il +1% in volume negli Usa (gli Stati Uniti sono diventati nel 2013 il primo Paese al mondo per i consumi di vino, superando la Francia e l’Italia), il +3% (in volume) nel Regno Unito, e addirittura il 13% in Francia e il +10% in Austria. Sono poi in crescita anche le esportazioni in Cina (Paese che oggi è leader mondiale per i consumi di vino rosso) e sul mercato russo.
Sul fronte delle importazioni di vino dall’estero nel nostro Paese (importazioni che erano cresciute enormemente nel 2013 ponendo perplessità dal punto di vista del problema del falso Made in Italy e delle contraffazioni e truffe alimentari) si registra una forte contrazione nei primi quattro mesi del 2014, con -17% in quantità e un -20% a valore rispetto ai primi quattro mesi del 2013. Si attendono ora – per far crescere ulteriormente le esportazioni dei vini italiani, che sono i più premiati nel mondo e sono il top dal punto di vista della qualità – gli effetti del nuovo piano Campo Libero del Governo Renzi. Proprio Matteo Renzi, parlando al Vinitaly di export nel settore vinicolo, ad aprile ha dichiarato: “vino e agroalimentare non sono passatempi, ma un pezzo rilevante dell’economia. Il Governo ha l’obiettivo di passare dagli attuali 5 miliardi di export [vinicolo] a 7,5 nel 2020. Vogliamo aumentare del 50% la capacità di export e possiamo farlo“.
(Luigi Torriani)