“Sos frutta“: gli agricoltori della Coldiretti, il 19 luglio, sono scesi nelle piazze e nelle spiagge di tutta Italia per sensibilizzare sull’importanza della frutta e della verdura nell’alimentazione, in un contesto – quello italiano – che ha visto negli ultimi anni un vero e proprio crollo dei consumi.
Negli ultimi quindici anni le vendite di frutta e verdura in Italia sono colate a picco, mentre si è diffuso uno stile alimentare low cost dannoso per la salute. Secondo i dati diffusi dalla Coldiretti dal 2000 alla fine del 2013 i consumi di frutta e verdura nel nostro Paese sono scesi del 30% (con un ulteriore -2% nel primo semestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), scendendo in media al di sotto del chilo al giorno per famiglia (valore minimo raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità). Secondo i dati Istat / Cnel nell’ultimo anno soltanto il 18,4% degli italiani ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta e verdura (quantità ottimale consigliata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), e tra i bambini e adolescenti ben il 31% (eravamo al 24% nel 2012) non ha assunto frutta e verdura o l’ha fatto al massimo due volte alla settimana. Nel frattempo i prezzi all’origine della frutta e della verdura (i prezzi pagati al produttore agricolo) sono crollati a luglio 2014 scendendo del 34% rispetto a luglio 2013 (con un -40%, addirittura, per le nettarine). D’altronde negli ultimi trent’anni, secondo i dati diffusi dalla Coldiretti, i frutteti italiani si sono ridotti del 28%, e ad oggi abbiamo in Italia soltanto 321.000 ettari coltivati con alberi da frutto (prevalentemente melo, pero, pesco, albicocco, arancio e limone). È drammatica in particolare la situazione delle pesche e delle nettarine, con i prezzi all’origine che sono crollati (-40% a luglio 2014 rispetto a luglio 2013) e con i frutteti che si sono praticamente dimezzati (-44%) negli ultimi trent’anni.
In questa situazione da una parte si tenta la strada legislativa (come nel caso della percentuale minima di succo di frutta nelle bibite), dall’altra si punta su campagne educative e di sensibilizzazione. Come “Sos frutta“, la grande campagna di mobilitazione degli agricoltori della Coldiretti del 19 luglio 2014, le cui tappe più importanti sono state: la Riviera Romagnola (distribuzione di pesche a Cervia, lezioni e dimostrazioni pratiche con consigli per gli acquisti di frutta e verdura); il Litorale Campano (lezioni sulla preparazione delle conserve e su tutti gli “usi alternativi della frutta fresca” a Napoli, distribuzione di frutta fresca nel Cilento e lungo la Costiera Amalfitana); il Lago di Garda (lezioni di un “fruit designer” sull’arte di servire la frutta a Bardolino); il Salento (in provincia di Lecce il primo Agribeach d’Italia “Eden Salento”, un vero e proprio orto in riva al mare dove gli ortaggi appena raccolti sono stati usati per preparare degli agriaperitivi, con lezione di agricoltura sulla spiaggia dedicata ai bimbi ospiti e con distribuzione di angurie e pesche); il Piemonte (a Torino distribuzione di un kit “La Pesca della solidarietà”, in cambio di una offerta di 50 centesimi che sarà devoluta a una associazione di sostegno ai bambini malati negli ospedali torinesi).
Nel frattempo la Coldiretti ha diffuso in un comunicato stampa una serie di proposte per aiutare il settore ortofrutticolo: “una corretta riconversione varietale; il coordinamento unico per l’immissione del prodotto sul mercato; la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata; la regolamentazione sul commercio in materia di confezionamento che riduca i costi evitando il moltiplicarsi di formule diverse; lo sviluppo di fondi mutualistici per affrontare le situazioni eccezionali; la progettazione di nuove forme assicurative multirischio che comprendano le situazioni di crisi; l’esclusione della frutta più facilmente deperibile dal sistema del libero servizio nella Grande distribuzione organizzata (Gdo), maggiori controlli sul rispetto delle norme di commercializzazione e sui prodotti di importazione, troppo frequentemente spacciati per italiani. Per l’immediato, al fine di dare maggiore soddisfazione a chi produce la buona frutta e rilanciare i consumi di più alta qualità e far ripartire mercato e prezzi negli ultimi 60 giorni di campagna, la Coldiretti sostiene inoltre la richiesta che il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha fatto alla Commissione Ue per l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario 1308/2013 (Ocm Unica), con un intervento straordinario per la frutta estiva (pesche e nettarine, angurie, meloni, ecc.) che riguardi sia soci sia non soci di organizzazioni ortofrutticole”.
(Luigi Torriani)