La rivista online Il fatto alimentare ha lanciato una petizione (clicca qui per firmare) per chiedere ai supermercati di togliere snack, dolci e caramelle in vendita alle casse, sull’esempio di quanto già hanno deciso di fare Tesco e Lidl in Gran Bretagna.
In Italia le vendite di frutta e verdura sono scese del 30% dal 2000 ad oggi, mentre la Crisi sta favorendo una tendenza alla spesa alimentare low cost (da discount e da junk food) che è pericolosa dal punto di vista della salute dei consumatori e della sicurezza alimentare, e che ha determinato un forte aumento dell’obesità nel nostro Paese. Si è parlato più volte in Italia di introdurre delle fat tax sugli snack e delle nuove tasse sulle bevande zuccherate e gassate (tasse poi di fatto mai introdotte), e si sta cercando da anni di innalzare per legge la quantità minima di succo frutta nelle bevande.
La campagna de Il fatto Alimentare – a cui hanno già aderito tra gli altri l’Unione Nazionale Consumatori e il Movimento Difesa del Cittadino – non si muove sul piano della battaglia giuridica (sempre alquanto discutibile dal punto di vista liberale…) ma sul piano della sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei gestori delle catene di supermercati. Il Fatto Alimentare ha lanciato una petizione su Change.org in cui si invitano le più importanti catene di supermercati (Coop, Conad, Esselunga, Auchan, Carrefour, Simply, Eurospin, Lidl, Il Gigante, Pam, Iper, Billa, Crai, Unes, Selex, Sma, Gruppo Lombardini, MD Market, LD Market, Supersigma, NaturaSì,…) a togliere dalla posizione strategica delle casse prodotti ricchi di zuccheri, sale, grassi conservanti e coloranti come caramelle, snack e dolci. Qualcosa di analogo – secondo quanto diffuso da Il fatto alimentare – è già avvenuto in Inghilterra, dove la catena di hard discount Lidl ha già sostituito da alcuni mesi gli snack e le caramelle in vendita alle casse con succhi di frutta e altri prodotti non dannosi per la salute, mentre Tesco (la più grande catena di supermercati inglesi) ha annunciato che entro la fine dell’anno eliminerà in tutti i negozi gli espositori di junk food collocati in prossimità delle casse. Tesco avrebbe preso questa decisione dopo aver visto l’esito di un’indagine secondo cui il 65% degli inglesi voleva l’eliminazione di questi prodotti dalle casse.
Nella petizione de Il fatto alimentare leggiamo: “Il Fatto Alimentare ha invitato le più importanti catene di supermercati a togliere dalle casse dei supermercati dolci, caramelle e snack. Si tratta di prodotti collocati appositamente in quella posizione per attirare l’attenzione dei bambini e incentivare l’acquisto di impulso. Vogliamo portare avanti la campagna insieme ad associazioni di genitori, di pediatri di dietologi e dietisti e altre realtà che considerano sconveniente questo sistema. Siamo di fronte a una scelta di marketing molto aggressiva perché rivolta a minori che diventa ancor più inaccettabile considerando i problemi di sovrappeso che interessano il 30% dei piccoli e molti adulti. Per sollecitare le catene di supermercati Il Fatto Alimentare ha lanciato una petizione online su Change.org per dire stop alla vendita di dolci, caramelle e snack in prossimità delle casse. Se ti sembra una buona idea e vuoi aderire alla campagna aiutaci a diffondere la notizia e clicca su questo link per firmare. Non si tratta di un tema nuovo, più volte nei dibattiti e nei convegni è stata fatta questa richiesta ai responsabili delle catene di supermercati, ma le risposte non sono mai arrivate. Proporre una modifica al posizionamento dei prodotti che può rallentare le vendite è una mossa azzardata, ma in questo caso doverosa. Le catene di supermercati che ogni giorno si dichiarano vicine ai consumatori non possono sottrarsi a questo gesto di responsabilità nei confronti della salute di molti loro clienti”.
Per maggiori informazioni sulla campagna contro gli snack alle casse dei supermercati scrivere a: ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it.
(Luigi Torriani)