Gli Stati Uniti superano la Francia e diventano, per la prima volta nella storia, il primo Paese al mondo per i consumi di vino. E l’Italia è il primo fornitore mondiale di vino per gli Usa.
Gli ultimi dati OIV sul mercato del vino, diffusi a maggio 2014 e relativi al 2013, confermano l’Italia come primo Paese produttore e primo Paese esportatore di vino al mondo, con un export in continua crescita (soprattutto dal Veneto). I vini italiani sono i più bevuti nel mondo, e nel 2013 il nostro Paese ha prodotto 44,9 milioni di ettolitri di vino, consolidando il primato davanti alla Spagna, che con 44,7 milioni di ettolitri ha superato la Francia, terza con 42 milioni di ettolitri. La produzione mondiale di vino nel 2013 è aumentata rispetto al 2012 del 9,4%, raggiungendo i 278,6 milioni di ettolitri, ma i consumi mondiali di vino (che nel 2012 erano cresciuti dello 0,6% rispetto al 2011) sono scesi nel 2013 dell’1% rispetto al 2012.
Ma la notizia più significativa, nel report di Oiv sul mercato del vino, riguarda la classifica dei Paesi consumatori: per la prima volta nella storia gli Stati Uniti – superando la Francia – diventano il primo mercato interno mondiale per i consumi di vino. Gli Usa sono dunque ad oggi il Paese leader nei consumi di vino, con 29,1 milioni di ettolitri e una crescita dello 0,5% rispetto al 2012; al secondo posto la Francia, con 28,2 milioni di ettolitri un calo del 7%; al terzo posto l’Italia, con 21,8 milioni di ettolitri, un calo del 4% rispetto al 2012 e un calo quasi del 25% negli ultimi dieci anni; al quarto posto la Germani,a con 20,3 milioni di ettolitri e una crescita del 2% rispetto al 2012; al quinto posto la Cina, con 16,8 milioni di ettolitri e un calo del 4% rispetto al 2012. Ma attenzione: la Cina è ferma al quinto posto considerando i vini nel loro complesso (rossi e bianchi); se consideriamo soltanto il vino rosso – che rappresenta in Cina l’80% dei consumi totali di vino – la Cina è il primo consumatore mondiale.
Gli Stati Uniti sono dunque un mercato di sbocco fondamentale per i produttori di vino, anche perché hanno una produzione interna che ha iniziato a svilupparsi soltanto di recente (dagli anni ’70) e che ha ancora relativamente limitata (22 milioni di ettolitri), lasciando dunque ampio spazio per le importazioni. L’Italia è il primo Paese nelle forniture di vino agli Stati Uniti, con 2,9 milioni di ettolitri e ci sono ancora degli importanti margini di crescita. Purché si riesca a combattere il fenomeno del falso Made in Italy (non solo dell’Italian Sounding sui mercati esteri!), evitando che gli americani possano avere in futuro sui vini italiani la stessa percezione (negativa ma sostanzialmente corretta) che hanno oggi dei nostri oli di oliva.
(Luigi Torriani)