Gli ultimi dati Istat relativi ai primi mesi del 2014 confermano la tendenza che caratterizza l’agroalimentare (e in generale l’economia italiana) dall’inizio della Crisi ad oggi: tiene e cresce l’export, continuano a scendere i consumi interni.
I dati Istat più recenti (diffusi il 18 aprile) riguardano il mese di febbraio 2014. Il fatturato totale dell’industria italiana, in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente (febbraio 2013), cresce dell’1,2%, con l’export che sale (+5,7%) e i consumi interni che continuano ad essere in calo (-1,1%). Facendo il confronto tra i primi due mesi dell’anno (gennaio-febbraio 2014 contro gennaio-febbraio 2013) otteniamo un quadro analogo: +0,4% di fatturato totale, con un +4,3% di export e un -1,5% sul mercato interno.
Anche per il settore agroalimentare vale lo schema crescita dell’export / contrazione dei consumi interni. Ma attenzione: l’incremento sui mercati esteri (nei primi due mesi del 2014 +4% nell’export rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un +3,3% per i prodotti freschi dell’agricoltura e un +4,7% per i prodotti dell’industria alimentare) non è sufficiente a compensare il crollo dei consumi interni: il fatturato dell’agroalimentare italiano (industria alimentare, delle bevande e del tabacco) scende complessivamente del 3,1%, il dato peggiore tra tutti i settori dell’industria italiana (confronto febbraio 2014-febbraio 2013).
Nel confronto tra l’ultimo anno pre-Crisi (il 2007) e la fine del 2013 si sono persi oltre 15 miliardi nella spesa alimentare in Italia: nel 2007 gli italiani avevano speso 129,5 miliardi in prodotti alimentari, nel 2013 ne hanno spesi 114,3. E il 2014 inizia con una nuova contrazione dei consumi alimentari. Tengono soltanto il Biologico (che cresce anche nel 2013) e gli acquisti diretti dai produttori agricoli (addirittura +25% nell’ultimo anno), mentre la continua crescita dell’export (30 miliardi nel 2011 con un +9% sul 2010, 31 miliardi nel 2012 con un +2% sul 2011, oltre 33 miliardi nel 2013) salva – ma solo in parte – i conti delle aziende agroalimentari italiane.
Questo il commento della Coldiretti: “i consumi alimentari nazionali sono tornati indietro di oltre 30 anni, sui livelli minimi del 1981, per effetto di una crisi epocale che ha costretto le famiglie a una profonda spending review con pesanti conseguenze sulle imprese del settore. Positivo è l’aumento del 4 per cento dall’inizio dell’anno delle esportazioni agroalimentari rispetto allo scorso anno, ma a preoccupare per il futuro è l’andamento dei cambi con il rafforzamento dell’euro che potrebbe provocare criticità su alcuni mercati importanti per il cibo nazionale come quello degli Stati Uniti“.
(Luigi Torriani)