In netta controtendenza rispetto alla Crisi e alla continua contrazione dei consumi, gli acquisti diretti dagli agricoltori sono cresciuti in Italia nell’ultimo anno del 25%.
Dall’inizio della Crisi ad oggi (confronto 2007-2013) la spesa alimentare in Italia è scesa di quindici miliardi (nel 2007 gli italiani avevano speso 129,5 miliardi per l’acquisto di prodotti alimentari, nel 2003 ne hanno spesi 114,3), con il trionfo di un modello di spesa low cost che pone problemi sempre più gravi anche in termini di sicurezza alimentare. In questa situazione drammatica si salvano l’export (in continua crescita), e – sul mercato interno – il Bio e gli acquisti diretti dagli agricoltori. Il comparto del biologico italiano – attraversato purtroppo negli ultimi anni anche da una serie impressionante di truffe e scandali (ma questa è un’altra questione) – tra il 2000 e il 2011 ha praticamente triplicato il fatturato e ha continuato a crescere anche negli ultimi anni (+9,2% nel 2011 rispetto al 2010, +7,3% nel 2012 rispetto al 2011, +8,8% nella prima metà del 2013).
Quanto agli acquisti diretti dal produttore – per esempio all’interno della rete di Campagna Amica – già avevamo scritto come fossero in continua crescita negli ultimi anni, in particolare nel 2011, quando hanno segnato addirittura un +53% rispetto al 2010. Ora gli ultimi dati diffusi dalla Coldiretti parlano di un +25% negli acquisti diretti dagli agricoltori nell’ultimo anno (2013 rispetto al 2012). Nel 2013 sono stati quindici milioni gli italiani che hanno fatto acquisti diretti dagli agricoltori, e ad oggi in Italia c’è la rete di vendita diretta degli agricoltori più importante al mondo, con fattorie, botteghe e mercati agricoli per un totale di 28.000 agricoltori coinvolti e 280.000 ettari di coltivazioni.
Secondo il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo il trionfo del modello di vendita diretta dei prodotti agricoli in Italia è “un successo determinato dagli interessi convergenti dei produttori e dei consumatori, che possono acquistare prodotti con un ottimo rapporto qualità/prezzo senza intermediazioni e al tempo stesso possono sostenere con le proprie scelte di acquisto l’economia e il lavoro del territorio. Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. Un nuovo modello di consumo che sta coinvolgendo direttamente la grande distribuzione: la Coldiretti, attraverso il marchio valoriale Fai ,ha realizzato il progetto per una filiera agricola tutta italiana per garantire in Italia e all’estero tutti quei prodotti provenienti al 100 per 100 dai campi e dagli allevamenti italiani, che rispettano l’etica nei processi produttivi e assicurano, per contratto, una equa ripartizione del valore tra i vari attori della filiera. Numerose e diversificate sono le filiere produttive che hanno ottenuto il riconoscimento e possono fregiarsi del marchio FAI, dalla pasta al riso nelle varietà Arborio, Carnaroli e Baldo, dall’olio Extra Vergine all’ortofrutta, dal latte UHT ai salumi fino alle carni provenienti da razze autoctone bovine e suine”.
(Luigi Torriani)