L’Italia si conferma leader mondiale per il numero di prodotti iscritti nel registro Ue come Dop, Igp e Stg, con tredici nuovi prodotti registrati nel 2013, e con numeri sempre più significativi anche sul piano delle vendite, in particolare per Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma.
Nonostante le frodi e il fenomeno del falso Made in Italy stiano – sempre di più – facendo perdere credibilità all’agroalimentare italiano, per fortuna la vera produzione italiana di qualità resta e colloca l’Italia al vertice mondiale per numero di eccellenze agroalimentari riconosciute dalla Ue. Ad oggi sono 261 – record mondiale – le denominazioni di origine italiane (qui l’elenco completo, in continuo aggiornamento), cioè i prodotti Dop, Igp e Stg italiani riconosciuti dall’Unione Europea, l’ultimo dei quali è la Cozza di Scardovari, diventata Dop il 25 novembre 2013. Sono 13 i nuovi prodotti alimentari di pregio riconosciuti dalla Ue nel 2013: 4 Dop e 9 Igp (le 4 Dop sono: Ficodindia di San Cono, Pecorino di Picinisco, Puzzone di Moena/Spretz Tzaorì Dop, Cozza di Scardovari; le 9 Igp sono: Salame Felino, Mela Rossa Cuneo Igp, Panforte di Siena, Salmerino del Trentino, Agnello del Centro Italia, Trote del Trentino, Pasta di Gragnano, Melone Mantovano, Maccheroncini di Campofilone).
Le denominazioni di origine italiane complessivamente hanno un volume prodotto di circa 1,3 milioni di tonnellate, di cui il 32% finisce nell’export, per un valore di quasi 2,5 miliardi di euro, con +5% circa sul 2012. Il fatturato alla produzione è di 7 miliardi di euro e quello al consumo di circa di 13 miliardi di euro a preconsuntivo 2013.Tra le denominazioni di origine italiane (prodotti Dop, Igp e Stg) quali sono le più vendute? Secondo gli ultimi dati di Qualivita al primo posto – con numeri nel complesso analoghi – ci sono i due grandi formaggi (i più venduti, e purtroppo anche i più contraffatti al mondo): Grana Padano Dop e Parmigiano Reggiano Dop (il Grana Padano Dop è circa sui 990 milioni di euro di fatturato alla produzione nazionale, 1,5 miliardi di fatturato al consumo nazionale e 800 milioni all’export; il Parmigiano-Reggiano Dop ha un fatturato al consumo nazionale di 1,7 miliardi di euro, un fatturato alla produzione nazionale di 883 milioni e un fatturato da export di 433 milioni. Seguono, nell’ordine: Prosciutto di Parma Dop (fatturato al consumo di 1,6 miliardi di euro, export di 329 milioni, fatturato alla produzione nazionale di 652 milioni), Prosciutto di San Daniele Dop (253 milioni di euro di fatturato alla produzione nazionale, 602 milioni di euro di fatturato al consumo nazionale, 60 milioni di euro di fatturato all’export), Mozzarella di Bufala Campana Dop (211 milioni di euro di fatturato alla produzione nazionale, 435 milioni di euro di fatturato al consumo nazionale, 71 milioni di euro di fatturato all’export), Gorgonzola Dop, Mortadella Bologna Igp, Bresaola della Valtellina Igp, Mela Alto Adige Igp, Mela Val di Non Dop, Speck Alto Adige Igp, Pecorino Romano Dop, Taleggio Dop, Aceto Balsamico di Modena Igp, Asiago Dop.
Ricordiamo che Dop, Igp e Stg sono marchi attribuiti dall’Unione Europea a prodotti alimentari tipici e di particolare pregio, previo il rispetto – per ogni prodotto – di un determinato disciplinare di produzione (Dop, Igp e Stg dal 2009 servono per classificare, oltre agli alimenti, anche i vini: Igp sono gli ex Igt e Dop sono gli ex Doc e Docg). Dop (Denominazione di origine protetta) è il riconoscimento con i criteri più “severi”, e viene attribuito a prodotti alimentari con caratteristiche legate a uno specifico e limitato territorio di produzione (clima, ambiente, tecniche di produzione tradizionali). Igp (Indicazione geografica protetta) è una dicitura con criteri meno stringenti rispetto a Dop (si parla di una sola determinata qualità o caratteristica del prodotto che deve essere legata a una determinata area geografica, e il legame con l’area geografica può avvenire anche in un una sola fase del processo produttivo, produzione o trasformazione o elaborazione, purché la fase in questione sia decisiva per la qualità di pregio che rende Igp il prodotto). Stg (Specialità tradizionale garantita) è un marchio che ha criteri ancora meno stringenti dell’Igp (tutela prodotti alimentari con specificità legate a un metodo di produzione tradizionale, ma che non devono necessariamente avere un legame con una determinata area di produzione).
(Luigi Torriani)